Acqualatina aumenta le bollette. A Formia scoppia la polemica

27 giugno 2021 | 10:45
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Acqualatina aumenta le bollette. A Formia scoppia la polemica

Contro l’aumento delle bollette solo Ventotene (il voto di Bassiano non risulta effettivo perché il sindaco è dovuto andare via prima). Astenuti Formia e Castelforte. Molti gli assenti

“Per quanto riguarda il primo punto all’odg, sull’adeguamento tariffario incidono alcuni indicatori di qualità definiti dall’Arera (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). Nuovamente il gestore Acqualatina S.p.A. si trova in classe E (la classe più bassa!) per: adeguatezza del sistema fognario, qualità dell’acqua erogata per la elevata vulnerabilità delle fonti di approvvigionamento (le sorgenti!), perdite idriche.

Inizia così la polemica dell’ex Primo cittadino e attuale candidato sindaco di Formia, Paola Villa, su quanto accaduto, nei giorni scorsi, in terra pontina, ovvero la conferenza dei sindaci dell’Egato 4 (ex Ato 4), tenutasi nella sala consiliare della Provincia di Latina, che ha votato “l’approvazione del metodo tariffario idrico per il terzo periodo regolatori MTI-3”. In parole povere? Ha votato favorevolmente l’aumento delle bollette.

Una polemica, quella della Villa, che non risparmia colpi né ai suoi ex colleghi che hanno votato a favore (17 in tutti i Comuni favorevoli. Contrati solo Domenico Guidi, sindaco di Bassiano – il cui voto non è stato però conteggiato, perché è dovuto andare via prima della votazione effettiva per motivi di salute – e il delegato del comune di Ventotene. Due i comuni astenuti (Formia e Castelforte) e molti assenti), né al gestore idrico. Tant’è che spiega: “dalla relazione della Segreteria Tecnico Operativa si mette in evidenza, l’imperfetta conoscenza delle infrastrutture di fognature; le inadeguate condizioni fisiche delle condotte fognarie e l’inadeguatezza degli scaricatori di piena.”

E ancora: “Infatti è presente un unico intervento nel piano degli investimenti su Mazzoccolo previsto nel 2023! Su Capodacqua non c’è nulla!”

Ma perché siamo in classe e? E cosa significa, fattivamente, questa classificazione? La Villa spiega: “Siamo in classe e per le inadeguate condizioni fisiche delle reti sia di distribuzione che di adduzione. E appartenere alla classe e significa pagare delle penali che vanno in bolletta (ossia l’inadeguatezza del gestore la pagano i cittadini).”

Una situazione che appare quanto mai complicata. Ma che non è ancora finita. “Sempre dalla relazione della Segreteria Tecnico Operativa – sottolinea la Villa – emerge che Acqualatina nonostante si sia attestata su una percentuale di perdite del 72% (di cui 16 comuni tra cui Gaeta, Formia e Minturno contribuiscono a quasi il 90% delle dispersioni totali) ha realizzato nel triennio 2016-2019 minori investimenti rispetto a quelli programmati e già sovvenzionati dai cittadini e dalle loro bollette.”

E ancora: “Inoltre, il nuovo piano tariffario sarà influenzato anche dai conguagli in cui sono presenti recuperi di morosità pari a 15 milioni di euro ai quali si aggiungono altri 9 milioni di euro, ma non è dato sapere se il gestore abbia messo in campo tutte le procedure richieste da Arera a livello nazionale perché si possano recuperare “legittimamente” le morosità!

Magliozzi: “Bisogna continuare a stare col fiato sul collo al gestore”

Non solo la Villa, però. Da Formia, sul tema dell’aumento delle bollette è intervenuto anche Luca Magliozzi, segretario dei dem locali e candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, spiegando: “Come Sindaco non avrei mai votato a favore dell’aumento tariffario di Acqualatina. Non è possibile scaricare ancora sui cittadini i costi di una cattiva gestione evidente e sotto gli occhi di tutti.

Non siamo nelle condizioni di poter scongiurare un’eventuale nuova crisi idrica nell’immediato ma saremo capaci di continuare le politiche adottate in questi ultimi anni. Bisogna continuare – conclude Magliozzi – a stare con il fiato sul collo al gestore pretendendo investimenti, manutenzione delle condotte e una gestione economica virtuosa.”

Pioggia di voti favorevoli anche per la ridefinizione di “manutenzione straordinaria”, la Villa: “Il comune di Formia bloccò la delibera per tre volte”

Altro giro, stesso schema anche per il secondo punto all’ordine del giorno votato dalla conferenza dei sindaci, ovvero le “specifiche di definizione sulle manutenzioni straordinarie”, passate con il 91% dei voti favorevoli.

A polemizzare sul tema, ancora una volta, è la Villa, che sottolinea innanzitutto: “Quando c’era il comune di Formia nell’ufficio di presidenza lo abbiamo bloccato per tre volte.” Ma abbiamo bloccato cosa, di preciso? La Villa prosegue e spiega: “Il gestore chiede di abbassare i metri di condotta lineari da riparare, per passare dalla manutenzione ordinaria a quella straordinaria, chiedendo e pretendendo che dai 10m oggi previsti si passi a 5m.

La manutenzione ordinaria – spiega la Villa – rientra nella tariffa, la straordinaria incide sul piano degli investimenti e quindi è quella che fa aumentare di anno in anno la tariffa. Altra richiesta contenuta in delibera che si dovrebbe votare oggi è che si porta da 60.000,00 euro a 100.000,00 euro il tetto per l’importo dei lavori di manutenzione ordinaria per cui il gestore sia libero di agire senza chiedere ed essere autorizzato dalla segreteria tecnica operativa e quindi dall’assemblea dei sindaci. Aumentando ulteriormente la disponibilità economica con la quale Acqualatina S.p.A. agisce da solo senza essere controllato dalla parte pubblica.”

Villa: “Non bisognava votare, ma chiedere di rientrare almeno in classe C”

Infine, la Villa interviene spiegando come sarebbero dovute andare le cose, in un mondo, per lei, utopico e perfetto: “I sindaci non avrebbero dovuto votare queste due delibere senza opporre degli emendamenti di modifica.

Il gestore prima dell’approvazione doveva portare quelle classi E in almeno classe C. Come anche bisognava chiedere a quanto ammontano le penali perché si sta in classe E farlo sapere a tutti noi cittadini dell’ATO 4.  Sui parametri della manutenzione ordinaria/straordinaria non si doveva votare proprio a queste condizioni. Il motivo? Già il gestore non lo controlla nessuno, così – conclude la Villa – si legalizza il non controllo.”

(Il Faro online)