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Al via il Green pass europeo: come richiederlo in Italia e come funziona

1 luglio 2021 | 11:21
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Al via il Green pass europeo: come richiederlo in Italia e come funziona

Da oggi attiva la certificazione verde Covid-19 dell’Unione Europea. Basterà la prima dose del vaccino per ottenerlo o servirà la seconda dose? Ecco quello che c’è da sapere

Green Pass europeo, si parte. Da oggi sarà attiva la certificazione verde covid-19 dell’Ue che renderà più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen. Ma come richiederlo e come funziona in Italia? Sarà possibile ottenerlo dopo la prima dose del vaccino o sarà necessaria anche la seconda dose? Ecco alcune risposte alle domande più frequenti.

Cos’è il green pass e come si ottiene

Il green pass è una prova digitale attestante che una persona: è stata vaccinata contro la patologia da Covid-19; ha ottenuto un risultato negativo al test; è guarita dalla patologia. Le autorità nazionali sono responsabili del rilascio del certificato (qui le regole per il green pass in Italia). La versione digitale può essere salvata su un dispositivo mobile. I cittadini possono inoltre richiedere una versione cartacea.

Entrambe le versioni disporranno di un codice QR contenente le informazioni essenziali e di una firma digitale per garantire l’autenticità del certificato. Gli Stati membri hanno concordato un modello comune che può essere utilizzato per le versioni sia elettroniche che cartacee al fine di facilitarne il riconoscimento.

I lavori della Commissione sui certificati Covid digitali Ue sono stati condotti dal commissario Didier Reynders in stretta collaborazione con i Vicepresidenti Vera Jourová e Margaritis Schinas e i commissari Thierry Breton, Stella Kyriakides e Ylva Johansson.

Accogliendo con favore l’entrata in applicazione del certificato Covid digitale Ue, la Presidente Ursula von der Leyen ha dichiarato: “L’Unione europea sta ottenendo risultati positivi per i suoi cittadini. Il certificato Covid digitale europeo è il simbolo di un’Europa aperta e sicura che sta riaprendo con cautela, mettendo la protezione della salute dei nostri cittadini al primo posto. In marzo abbiamo promesso di creare entro le vacanze estive un sistema a livello dell’UE per agevolare la possibilità di viaggiare in maniera libera e sicura nell’UE. Adesso possiamo confermare che il sistema di certificati Covid digitali UE è operativo.

La stragrande maggioranza degli Stati membri dell’Ue – conclude – è già collegata al sistema e pronta a rilasciare e verificare questi certificati. Sono già stati generati oltre 200 milioni di certificati. Stiamo aiutando gli europei a riguadagnare la libertà che amano e apprezzano così tanto”.

Il contesto

Il 17 marzo 2021 la Commissione europea ha presentato una proposta intesa a predisporre un certificato COVID digitale UE per facilitare la libera circolazione dei cittadini all’interno dell’UE in condizioni di sicurezza durante la pandemia. Il 20 maggio i colegislatori hanno raggiunto un accordo provvisorio. Il 1° giugno è diventata operativa la struttura portante tecnica dei sistemi, il gateway dell’UE, che consente la verifica delle caratteristiche di sicurezza contenute nei codici QR. In tempo per la scadenza del 1° luglio tutti e 30 i paesi dell’UE e del SEE sono collegati dal vivo al gateway. Dal 1° giugno i primi Stati membri hanno iniziato a emettere certificati; in totale, 21 paesi dell’UE hanno anticipato la scadenza del 1º luglio.

A seguito della firma ufficiale del 14 giugno, il regolamento è stato pubblicato il 15 giugno ed entra in vigore oggi 1º luglio, con un periodo di transizione di sei settimane per il rilascio dei certificati negli Stati membri che hanno bisogno di più tempo.

In che modo contribuirà alla libera circolazione?

Il certificato Covid digitale dell’Ue sarà accettato in tutti gli Stati membri dell’Ue. Contribuirà a far sì che le restrizioni attualmente in vigore possano essere revocate in modo coordinato. In caso di viaggio, il titolare del certificato dovrebbe, in linea di principio, essere esonerato dalle restrizioni alla libera circolazione: gli Stati membri dovranno cioè astenersi dall’imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di un certificato Covid digitale dell’Ue, a meno che esse non siano necessarie e proporzionate per tutelare la salute pubblica. In tal caso, ad esempio in risposta a nuove varianti che destino preoccupazione, lo Stato membro in questione è tenuto ad informare la Commissione e tutti gli altri Stati membri e giustificare tale decisione.

Come funziona il certificato?

Il certificato Covid digitale dell’Ue contiene un codice QR con una firma digitale per impedirne la falsificazione. Al momento del controllo del certificato, si procede alla scansione del codice QR e alla verifica della firma. Ogni organismo autorizzato a rilasciare i certificati (ad esempio un ospedale, un centro di test o un’autorità sanitaria) ha la propria chiave di firma digitale. Tutte le chiavi di firma sono conservate in una banca dati protetta in ciascun paese.

La Commissione europea ha creato un gateway per garantire che tutte le firme dei certificati possano essere verificate in tutta l’Ue. I dati personali del titolare del certificato non passeranno attraverso il gateway dato che ciò non è necessario per verificare la firma digitale. La Commissione europea ha inoltre aiutato gli Stati membri a sviluppare software e app nazionali per il rilascio, l’archiviazione e la verifica dei certificati e li ha sostenuti nelle prove necessarie per aderire al gateway.

I cittadini non vaccinati potranno recarsi in altro paese Ue?

Sì. Il green pass dell’Ue è inteso ad agevolare la libera circolazione all’interno dell’Ue. Non costituirà un prerequisito per la libera circolazione, che costituisce un diritto fondamentale nell’Ue. Il certificato Covid digitale dell’Ue fornirà anche prova dei risultati dei test, che spesso sono richiesti nell’ambito delle restrizioni sanitarie vigenti. Offre agli Stati membri l’opportunità di adeguare le restrizioni in vigore per motivi di salute pubblica.

Ha importanza il tipo di vaccino ricevuto?

I certificati di vaccinazione saranno rilasciati a una persona vaccinata con qualsiasi vaccino anti Covid-19. Per quanto riguarda la deroga alle restrizioni alla libera circolazione, gli Stati membri dovranno accettare i certificati di vaccinazione per i vaccini che hanno ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio nell’Ue. Gli Stati membri potranno decidere di estendere questa possibilità anche ai viaggiatori dell’Ue che hanno ricevuto un altro vaccino.

Prima e seconda dose, il dibattito in Italia

Spetta agli Stati membri decidere se accettare un certificato di vaccinazione dopo una dose o dopo il completamento dell’intero ciclo di vaccinazione. In Italia si discute dell’ipotesi di una rimodulazione della certificazione dopo la prima dose di vaccino anti Covid a causa della variante delta, come anticipato nei giorni scorsi dal sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri. (Fonte: Adnkronos)