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Concorsi truccati: Comune di Latina, SSR e Asl pronti a costituirsi parti civili

1 luglio 2021 | 17:45
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Concorsi truccati: Comune di Latina, SSR e Asl pronti a costituirsi parti civili

La posizione delle tre istituzioni nell’ipotesi che questa indagine porti a un rinvio a giudizio

Latina – Gli arresti di stamattina, 1 luglio 2021, per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio nella procedura concorsuale riguardante il Concorso pubblico per titoli ed esami per la copertura a tempo indeterminato di 23 posti di collaboratore amministrativo professionale indetto da Asl Frosinone, Latina e Viterbo che hanno portato all’applicazione di misura restrittiva ai domiciliari di un dirigente Asl e del noto esponente politico del Pd Claudio Moscardelli (leggi qui) ha provocato reazioni nel mondo politico e sanitario.

L’assessore alla Sanità e alla Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato, è intervenuto sulla vicenda e ha sottolineato: “Il Servizio Sanitario Regionale e la Asl di Latina si costituiranno parte civile nell’ipotesi di rinvio a giudizio riguardo ai fatti – se confermati – che sta accertando la magistratura del capoluogo pontino.

Bene ha fatto la Asl di Latina in accordo con la Direzione regionale Sanità a revocare il concorso prima degli avvisi di garanzia e dare mandato di sospendere tutte le persone coinvolte.

La dottoressa Silvia Cavalli, direttrice generale dell’Asl, gode il pieno sostegno e ha mandato di sradicare ogni tentativo di pratiche illegali e di non guardare in faccia a nessuno, dando la massima collaborazione all’autorità giudiziaria”.

Anche il sindaco di Latina, Damiano Coletta, è intervenuto sull’argomento.

“Ho appreso questa mattina degli ultimi sviluppi emersi riguardo le inchieste sui concorsi Asl – ha detto Coletta – . Massimo rispetto per gli inquirenti e per gli indagati, da garantista sono convinto che la giustizia debba affermarsi nelle aule dei tribunali e non sui media o attraverso procedimenti sommari.

L’Amministrazione seguirà con attenzione l’evolversi della situazione. Come Sindaco ho il dovere di tutelare i miei concittadini e qualora le risultanze delle attività investigative dovessero portare ad un rinvio a giudizio, come ho già dichiarato nel corso di un recente Consiglio comunale, il Comune si costituirà parte civile. Gli sforzi della nostra esperienza amministrativa sono stati indirizzati per la tutela della legalità a tutto tondo, attraverso scelte politiche e di metodo ben definite, ed è su questa strada che intendiamo continuare

È quindi nostro compito continuare la battaglia per la trasparenza e la legalità in una città che in passato ha conosciuto diversi scandali. La mia solidarietà oggi va a tutta la comunità democratica composta da persone coraggiose e oneste che credono fermamente nel cambiamento che l’Amministrazione ha avviato 5 anni fa”.

Pernarella (M5S): “Sistema di consenso consolidato”

“‘Non siamo tutti uguali’: è questa, negativamente, la massima che emerge dalle indagini sul concorso pubblico per le assunzioni all’Asl di Latina. Un ‘Sistema di govern’ contro cui ho l’obbligo morale di continuare a lottare per rimettere il merito al centro delle scelte, così non disperdendo le eccellenze e le capacità di tanti concittadini oggi delusi”. Lo dichiara Gaia Pernarella, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle.

“Procura, Squadra Mobile della Polizia e Guardia di Finanza – prosegue -, meriterebbero una standing ovation per quanto fatto fino a ora perché con caparbietà sono riuscite a penetrare nel dettaglio, come verosimilmente non avviene solo nel settore sanitario, il funzionamento del sistema del consenso in provincia di Latina: dal Consigliere del piccolo comune al rappresentante istituzionale più elevato, ognuno con l’obiettivo, semplice, di perpetuare il proprio raggio di influenza e i propri interessi, personali e di bottega, indipendentemente da dove e con chi ci si schieri.

Un trasformismo, di fatto, dove il consenso diventa merito e quest’ultimo sparisce, emigra altrove, che nausea me e altrettanto la maggior parte dei cittadini che lo subiscono, particolarmente nella provincia dove risiedo e dove da anni vige il cosiddetto patto del Nazareno che su questa vicenda è ben evidenziato da reciproci, convenienti silenzi che viceversa, dove ogni opposizione è stata affievolita, talvolta diventano addirittura pretestuose e sguaiate difese: un mondo capovolto, piramidale e marcio contro cui ognuno di noi deve lottare, e bene hanno fatto Asl e Servizio Sanitario Regionale a preannunciare la propria costituzione di parte civile in un eventuale processo, e che personalmente non smetterò mai di avversare fedele ai principi espressi dai Padri Costituenti in tema di lavoro e diritti”.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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