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Movida “illegale” a Roma: scippi e locali sorpresi a non rispettare i divieti foto

Un uomo stava passeggiando con la moglie quando gli è stata scippata la collanina

Roma – Nella serata di ieri e fino a notte fonda, i Carabinieri della Gruppo di Roma hanno eseguito un servizio di controllo del territorio volto a contenere e sciogliere eventuali assembramenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica e verificare il rispetto delle normative per il contenimento di episodi di “mala movida”.

Le attività si sono concentrate nel quartiere “San Lorenzo” dove è stato sanzionato un esercizio commerciale nei pressi di via degli Aurunci. I militari hanno accertato che il titolare del bar continuava la vendita da asporto di bevande alcoliche oltre l’orario consentito dall’ordinanza emessa dal Comune di Roma. Al termine del controllo, i Carabinieri hanno fatto scattare anche la sanzione accessoria della chiusura del bar per 5 giorni.

Poco più tardi, nella rete dei Carabinieri sono finiti anche 3 giovani sorpresi a consumare e trasportare bevande all’interno di bottiglie in vetro oltre le 22. Per i 3 trasgressori sono scattate sanzioni per un totale di 480 euro.

All’Esquilino, i Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Piazza Dante hanno arrestato un cittadino egiziano di 25 anni, già sottoposto al divieto di dimora nel comune di Roma, per i reati di furto con strappo e resistenza a Pubblico Ufficiale.

I militari sono intervenuti in via Cairoli, su segnalazione della Centrale Operativa del Gruppo di Roma, dove hanno identificato la vittima, un cittadino indiamo di 33 anni, il quale ha riferito che, pochi minuti prima, mentre stava camminando con la moglie lungo la strada, è stato avvicinato da un uomo che gli ha strappato la collanina in oro dal collo e si è dato alla fuga a piedi. La vittima, insieme a due passanti, che hanno notato la scena, hanno rincorso il malfattore e sono riusciti a bloccarlo all’angolo con via Principe Umberto. All’arrivo dei Carabinieri, lo scippatore, ha consegnato la collana spontaneamente alla vittima, ma ha opposto resistenza all’arresto, cercando di dimenarsi al fine di fuggire.

L’uomo è stato arrestato e portato in caserma, dove è stato trattenuto in attesa del rito direttissimo.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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