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Pollione, i soldi per Formia ci sono ancora, però…

Il Comune ha ottenuto la proroga per il completamento dei lavori, ma manca ancora il parere della Soprintendenza, senza il quale non si può procedere

Formia – E’ notizia di questi giorni che il Comune di Formia è riuscito a ottenere la proroga per la demolizione e ricostruzione delle scuole Pollione e De Amiciis al 30 novembre 2021. Notizia arrivata dal direttore generale del Ministero dell’Istruzione Simona Montesarchio che in una circolare inviata alle Regioni, all’associazione comuni italiani e a quella delle province d’Italia ha concesso quest’ulteriore proroga per beneficiare dei “Mutui Bei 2018”.

Una proroga che, almeno per il momento, mette in salvo il finanziamento che il Miur ha concesso per un’opera centrale per la città (parliamo di una scuola storica, situata nel cuore Mola). Ma i tempi sono comunque stretti e il rischio che questa proroga non basti per concludere l’iter c’è ancora.

Il commissario Tizzano: “Ecco perché il finanziamento è a rischio”

A questo punto, una domanda sorge spontanea: perché mai il finanziamento sarebbe a rischio? A spiegarlo è stata il commissario prefettizio di Formia, la dottoressa Silvana Tizzano, che ha chiarito: “Eravamo nella fase in cui si valutavano le offerte di gara, quando, nell’attività istruttoria è emersa l’assenza di un parere importantissimo per poter procedere…”

Quale sarebbe questo parere e a che serve? La Tizzano ha spiegato anche questo: “Praticamente, ci si è resi conto che mancava il parere della Soprintendenza alla demolizione della scuola (parere ope legis). A quel punto, abbiamo proceduto subito all’istituzione, sulla piattaforma telematica, per ottenere questo parere dalla Soprintendenza e, contestualmente, è stato chiesta la proroga per il completamento dei lavori (il termine ultimo era il 31 agosto).”

Non solo. La Tizzano, prima ancora di sapere quale sarebbe stata la risposta alla proroga ha chiarito cosa sarebbe successo in caso di esito negativo: “A quel punto, dovremmo archiviare tutto, perché si andrebbe in ambito penale.”

Ma quando andava richiesto questo parere e perché non è stata fatto? La Tizzano ha spiegato la sua tesi: “Andava fatta al tempo del primo atto progettuale, verificando se si poteva demolire (in alternativa, ristrutturare). C’è da dire – sottolinea la Tizzano – che il documento di fattibilità è stato redatto a quattro mani, da Ministero e Regione…”

Infine, la Tizzano, poi, ha concluso sottolineando alcuni dei punti più critici di quest’annosa vicenda: il primo è proprio la tempistica, con le relative scadenze. In secondo luogo, c’era (e c’è) il fatto che l’iter è in balia delle onde, in attesa che la Soprintendenza renda noti tempi e contenuti del proprio parere. In ultimo, ma non in ordine di importanza, c’è il fatto che, in attesa della Soprintendenza si è dovuti procedere con l’arresto procedurale, per evitare responsabilità penali e il rischio danno erariale (era già avvenuta l’aggiudicazione per l’appalto della redazione del progetto definitivo).

Una vicenda sofferta, per la Tizzano, fin dagli albori, considerando che si sono succedute negli ultimi 3 anni diverse amministrazioni (il finanziamento risale al 2018, quando era in carica il commissario prefettizio Valiante) e diversi Rup.

La reazione della cittadinanza

All’idea di perdere un finanziamento così importante per la città e per la sua riqualificazione e soprattutto che potrà garantire agli studenti una scuola più sicura, non si è fatta attendere la reazione della cittadinanza.

In una Formia commissariata e già in piena campagna elettorale l’appello è stato rivolto ai candidati sindaci, a cui si è chiesto di superare ogni steccato politico e ideologico con l’obiettivo comune di aiutare il Commissario a stare nei tempi e superare così l’ultimo, ennesimo, ostacolo.

La reazione della politica

Ma come ha reagito la politica locale alla notizia che non tutto è perduto per quanto riguarda la demolizione e ricostruzione di due storiche scuole, situate nel cuore di Mola?

La prima a scendere in campo è stata Paola Villa, già candidato sindaco, che ha fatto sapere: “È arrivato il momento di unirci tutti, forze politiche e parte dirigenziale e riattivare in tempi strettissimi l’iter per arrivare a realizzare questa opera unica per la città di Formia.

Non si può perdere neanche un giorno e si deve procedere ai seguenti passi: riavviare il procedimento di progettazione ” sospeso” dal Comune di Formia. Compulsare il parere della Soprintendenza che ben può viaggiare a latere della progettazione definitiva e immediatamente avviare una Conferenza preliminare di tutti gli enti interessati coinvolti da subito per i pareri di competenza e per scandire insieme un cronoprogramma da condividere e rispettare.

Mettiamo tutti da parte rivalità politiche, elettorali e di settori amministrativi. Formia – sottolinea la Villa – ha bisogno di queste scuole, ha bisogno di questo investimento, ha bisogno di non perdere questa occasione.

Se ci uniamo tutti e se tutta la macchina amministrativa accoglie questo appello possiamo tutti farcela, sono sicura che su questo obbiettivo nessuno la pensa diversamente, ecco perché mi permetto di condividere con tutti questo appello. Per Formia – ha concluso -e per i nostri ragazzi da oggi, da subito.”

Left Formia: “E’ il momento della responsabilità”

A rispondere subito alla proposta lanciata dalla Villa è stato Francesco D’Angelis, coordinatore di Left Formia, che ha fatto sapere: “Accogliamo con favore la proposta lanciata dalla Candidata Sindaca, Paola Villa, di un incontro istituzionale fra parti politiche e amministrazione formiana per volare verso l’obiettivo: non perdere i finanziamenti per la scuola Pollione e la scuola De Amicis.

Non è questo il momento dei “j’accuse”, né dei distinguo. Questo è il momento della responsabilità. Ora siamo chiamati a fare politica e a mettere da parte tutto il resto.

Noi ci saremo, nonostante non abbiamo, ad oggi, ufficializzato una candidatura che pure metteremo presto in campo, a programma definito.

Non sarà certo questo a fare la differenza, ma l’unità di intenti che – ha concluso D’Angelis – speriamo animerà tutte le forze politiche del nostro territorio.”

L’affondo di Magliozzi: “Appelli all’unità non portano a nulla”

Infine, a intervenire sulla vicenda è stato il candidato sindaco del centrosinistra, Luca Magliozzi, che ha fatto sapere: “I cittadini di Formia meritano chiarezza da parte delle forze politiche che si candidano a governare la città

Non mi riferisco soltanto ai passaggi amministrativi che hanno portato all’approvazione di un progetto si utile ma senza visione di insieme, bensì al tentativo maldestro di far passare per straordinario quello che non lo è: evitare di perdere un finanziamento. Con l’aggravante, in questo caso, dell’importanza economica e sociale che comporta per la nostra città.

Appelli all’unità (l’affondo è rivolto alla Villa) che di concreto non possono nulla e ringraziamenti di filiera (in questo caso, il riferimento è rivolto a La Mura) non fanno altro che certificare il fallimento di chi ha governato il processo negli ultimi mesi e la riproposizione di vecchi schemi verso cui la città ha davvero bisogno di voltare le spalle.

Ritengo – ha concluso Magliozzi – che il Commissario sia in possesso delle capacità tecniche e amministrative per portare avanti il procedimento e se riterrà opportuno saremo disponibili, come coalizione, a confrontarci.”

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