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Ladispoli, Piano Particolareggiato sull’Aurelia: pubblicato l’avviso per le osservazioni

7 luglio 2021 | 12:41
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Ladispoli, Piano Particolareggiato sull’Aurelia: pubblicato l’avviso per le osservazioni

Dal 6 luglio e fino a 30 giorni consecutivi il Piano Particolareggiato è a disposizione del pubblico sul sito web del comune di Ladispoli

Ladispoli – L’Amministrazione comunale rende noto che a decorrere dal 6 luglio 2021 e per la durata di 30 (trenta) giorni consecutivi il “Piano Particolareggiato per insediamento produttivo commerciale in via Aurelia km 38,00” adottato ai sensi dell’articolo 4 della Legge regionale n.36/1987 con D.C.C. n.24 del 21.06.2021 è depositato a disposizione del pubblico, presso la segreteria dell’Area III Settore II Edilizia Privata del Comune di Ladispoli e sul sito web comunale al seguente indirizzo: clicca qui per andare all’indirizzo

La presentazione di osservazioni dovrà pertanto essere effettuata fino a 30 (trenta) giorni dopo la scadenza del periodo di deposito, cioè entro il termine del 3 settembre 2021.

Le eventuali osservazioni dovranno essere redatte in carta semplice e presentate all’Ufficio Protocollo del Comune mediante una delle seguenti modalità: presentazione direttamente all’Ufficio protocollo del comune nell’orario di apertura al pubblicotrasmissione mediante raccomandata con ricevuta di ritorno indirizzata al Comune di Ladispoli, Ufficio protocollo, Piazza Falcone n.1, 00055 Ladispoli (RM) (in tal caso farà fede il timbro dell’ufficio postale accettante); invio mediante posta elettronica certificata al seguente indirizzo PEC dell’Ufficio Protocollo comunediladispoli@certificazioneposta.it.

Ardita: “Basta giocare con l’urbanistica”

“L’urbanistica è una materia seria che condiziona la vita dei cittadini e lo sviluppo economico di una città, e deve essere attuata per la città e con i cittadini anche e, soprattutto, per le future generazioni avendo una visione di territorio e ambiente! Non con interventi a macchia di leopardo meno che mai ad personam”. Così in una nota Giovanni Ardita, Presidente Commissione Urbanistica del Comune di Ladispoli.

“Ora basta con sindaci che tengono per se l’Urbanistica – prosegue – in totale assenza di competenze e visione, in questo Grando purtroppo sta agendo come esatta prosecuzione del tandem che lo ha preceduto e che si è detto fiero delle scelte cementizie, considerati i conflitti di interesse che ha con la sua famiglia era più opportuno che cedesse la delega urbanistica ad tecnico.

Il sindaco deve anche rendere conto a tutti i proprietari dei terreni agricoliche sono stati inseriti nella variante di P.R.G., solo adottata, i quali pagano da 11 anni una tassa ingiusta su terreni soltanto di nome edificabili e che si vedono arrivare offerte a prezzi da terreno agricolo per poi vederli diventare miracolosamente edificabili solo se diventati proprietà dei soliti noti con progetti spesso solo se curati dalla solita consulenza che non ha mai lasciato il Comune dal 2014. A tutti questi proprietari avevamo promesso una equità che era possibile ed invece continuano ad essere tartassati, sorge il sospetto che non serva per ‘incoraggiarli’ a vendere.

Ormai penso sia anche arrivata l’ora di attivare le autorità competenti “Autorità di vigilanza urbanistica Regione Lazio, Prefettura e Corte dei Conti” per fare chiarezza. Il sindaco ha disatteso il suo programma elettorale e, tradendo chi lo ha votato, è passato in poco tempo dal sindaco del Grando cambiamento al sindaco del Grando cemento.

In qualità di Presidente della Commissione Urbanistica sento la responsabilità di tutelare il territorio e la cittadinanza, perchè ho ricevuto proteste da numerosi cittadini girando per la città durante la nostra legislatura, nata nel giugno del 2017, ma che, in pochi mesi, ha visto un cambio di rotta ingiustificato su troppe materie che inizialmente potevano essere inesperienza, ma che ormai sono diventate almeno incompetenza.

Ladispoli ha una sua natura di centro urbano che andrebbe tutelato, invece sono troppe le piccole case abbattute per far posto a palazzi di 3 o 4 piani, ma anche spostamenti anomali di cubature che non garantiscono i servizi adeguati come parcheggi, verde, fognature e viabilità, il tutto su un tessuto urbano sottoposto a vincoli naturali.

Ho presentato di recente un interrogazione a risposta scritta in riferimento alla variante generale del PRG adottata nel 2019 che da 18 mesi è rimasta chiusa nei cassetti di piazza Falcone con delle Osservazioni di cui se ne attende le controdeduzioni dei tecnici e, poi, del Consiglio Comunale, nonostante una Amministrazione che ha abbondato con incarichi sfuggenti a tecnici che hanno fatto prima a cambiare aria che a comprendere i bisogni del nostro territorio. Una Variante di PRG dovrebbe durare almeno dieci o dodici anni e poi rinnovarsi e non può sprecarne due nei cassetti ed altri due per completare l’iter mentre i cittadini aspettano certezze.

Così, dopo aver anche ricevuto il sollecito di numerosi gruppi politici che mi ne chiedevano la convocazione di una Commissione Urbanistica lo scorso 17 Marzo, per avere aggiornamenti sulla Variante Generale al PRG del 2019, ma l’ho vista saltare per la mancanza del numero legale dovuta all’assenza, guarda dei membri di maggioranza in Commissione e di uno dell’opposizione.

Altra grave vicenda è che i nostri uffici urbanistici risulta abbiano commissionato e pagato una VAS “sulla Variante Generale al PRG” rispettivamente con DD 2273/2016 e 287/2017 ma questa non risulta essere mai stata portata in Consiglio ne all’attenzione della cittadinanza, e il Sindaco urge che chiarisca, nella sua veste di Assessore all’Urbanistica, per quale motivo questo atto fondamentale per tutti i cittadini resti anch’esso fermo nei cassetti da quattro anni invece che essere in Regione Lazio.

Urge che il Sindaco chiarisca entro quanto tempo intende portare in discussione, in Commissione Urbanistica prima e Consiglio Comunale poi, le osservazioni presentate alla riadozione di Variante P.R.G. di cui a DdC 29/2019. Inutile sottolineare che osservazioni ferme per anni perdono di significato, oltre che essere una offesa ai cittadini. Se veramente sono soltanto una sessantina di osservazioni come ha affermato in consiglio, decisamente potevano essere controdedotte in poche settimane. Urge che chiarisca perché non ritenga opportuno procedere ad una sostanziale riduzione dell’IMU per terreni edificabili che a tutt’oggi risultano agricoli dove i proprietari pagano una tassa ingiusta su un libro dei sogni iniziato nel 2010 e proseguito con il sindaco Grando nel 2019 perché una Variante Generale senza VAS non vale nulla, è carta straccia che è stato un abuso già soltanto adottare.

Inoltre una Variante Generale se non sia stata confrontata con il PTPR e PTPG dell’Area Metropolitana che ne definisce i vincoli ambientali ed agricoli rimane sempre un libro dei sogni dove Strutture Ricettive impianti sportivi e strutture pubbliche sono di difficile realizzazione per i vincoli ambientali e agricoli che sorgerebbero nella progettazione e nell’esecuzione. Senza contare i due gioielli naturalistici che stiamo ponendo a forte rischio, la palude di Torre Flavia ed il Bosco di Palo, che pochi sanno essere addirittura in Sito di Interesse Comunitario.

Questa è la realtà che facendoci eleggere dovevamo contrastare, una variante generale al PRG del 2010 piena di cemento speculativo. Invece siamo stati condotti verso una riadozione dello stesso strumento nel 2019, un altro libro dei sogni che ai proprietari dei terreni pseudo edificabili continua a costare troppo caro da 11 anni. Mentre gli unici a sognare sono i soliti noti con le varianti ad personam. Anche il Nuovo Regolamento Edilizo, che il Sindaco ha detto discusso con i tecnici, ma del quale i tecnici che ho interpellato dicono di non aver saputo nulla. Ed anche questo passato in modo ridicolo in una Commissione Urbanistica giacobina invece che aperta al dialogo.

La politica urbanistica si fa per tutta la città “Pro re communi non pro pauci”, non ad personam, in pochi terreni di amici di famiglia che magari la comprano per un tozzo di pane e poi in pochi mesi la si fa diventare fonte di ricchezza per loro e danno per il territorio, questo il sindaco non lo ha compreso nonostante i suoi studi di giurisprudenza, e se nel calcio ci si può improvvisare in politica molto meno perché a pagare sono i cittadini, spesso i più deboli”.

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