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Casa della cultura a Sperlonga… così riparte il turismo post-lockdown?

8 luglio 2021 | 19:41
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Casa della cultura a Sperlonga… così riparte il turismo post-lockdown?

Di Girolamo: “Quello a cui vorremo dare vita è una Casa della Cultura che recuperi e valorizzi le nostre tradizioni. Un punto di incontro per la comunità”

Sperlonga – Come far ripartire il turismo post-lockdown, post zona rossa e post tutto quello che è stato il Covid-19, ora che il vaccino sembra darci un barlume di speranza, una parvenza di normalità? Come farlo ripartire specialmente nei piccoli Comuni (con meno di 5mila abitanti), nei Borghi, dove spesso, il turismo è la fonte primaria di sostentamento?

A queste domande ha cercato di rispondere in primis, la Regione Lazio, che, anche per il 2021, ha confermato il bando “Un paese ci vuole”, stanziando oltre 2mila euro per il rilancio dei piccoli Comuni. Poi, a rispondere, ci ha provato la minoranza di Sperlonga, lanciando un’idea per promuovere la perla del basso Lazio. Quale? Quella di non farsi scappare quest’opportunità – come spesso è accaduto in passato – e partecipare al bando, usando questi finanziamenti per far nascere nel Borgo una Casa della Cultura.

Di Girolamo: “Ecco perché una Casa della Cultura”

“Lo scopo del bando – spiega la consigliera di minoranza Carla Di Girolamo – è quello di investire sul proprio patrimonio culturale, sociale, paesaggistico, storico-tradizionale ed enogastronomico. Da qui nasce la nostra proposta.”

Quello a cui vogliamo dare vita è un progetto che punti al recupero e alla valorizzazione di tutte le tradizioni sperlongane, da quelle sociali e culturali a quelle enogastronomiche. Sogniamo che diventi un punto di incontro e di socialità per l’intera comunità”.

Un progetto che nasce da due consapevolezze: tempi e fondi. Le domande, infatti, vanno presentate entro il 15 settembre, e ciascun progetto potrà essere finanziato per un massimo di 40000 euro. Se, il Comune, riuscisse a partecipare e vincere, quindi, il progetto potrebbe prendere forma non prima della prossima stagione turistica.

Ma a questo punto una domanda sorge spontanea: perché proprio una Casa della Cultura? E il turismo post-lockdown del Borgo può davvero ripartire da lì? “Il periodo storico che stiamo vivendo – spiega la consigliera di “Sperlonga cambia” – ci ha tolto molto, sul piano economico e sociale, ma ha consentito di riscoprire le grandi potenzialità della vita lontano dalle grandi città. I borghi e i piccoli centri urbani come Sperlonga rappresentano oltre il 60% del territorio nazionale e custodiscono un patrimonio materiale e immateriale unico nel suo genere. Oggi, dopo decenni di progressivo abbandono e spopolamento, si stanno aprendo nuove possibilità di crescita e di sviluppo per queste realtà, che attirano non solo turisti, ma anche giovani che stanno riscoprendo la vita nei piccoli borghi. Per questo motivo, sollecitiamo l’amministrazione comunale a partecipare al bando della Regione Lazio”.

Poi, entrando nello specifico, la Di Girolamo spiega: “Il progetto della Casa della Cultura rientra in un più ampio programma di sostegno e sviluppo, che vedrà al centro della futura agenda politica la comunità di Sperlonga nel suo complesso.

Noi, come minoranza, crediamo sia necessario investire energie e risorse per creare un rinnovato senso di appartenenza alla comunità sperlongana. L’obiettivo è mettere in campo tutti gli interventi necessari per affrontare i temi dello spopolamento e della destagionalizzazione, attraverso politiche abitative di incentivo alla natalità e alla residenzialità e un conseguente potenziamento dei servizi rivolti ai cittadini e ai turisti.”

La Casa della Cultura, quindi, come punta di un iceberg che ha le sue radici nella realtà del Borgo, quella dello spopolamento, del mancato sostegno alla natalità e ai giovani, e a un turismo che non sia solo mordi e fuggi, ma che possa permettere a chi lavora nel settore di poterlo fare 12 mesi l’anno, con efficaci politiche di destagionalizzazione. Queste le idee, da cui, per la minoranza, bisognerebbe ripartire per rilanciare Sperlonga, consapevoli che, mai come in tempo di pandemia, non bisogna lasciarsi scappare neanche un’opportunità.

Casa della Cultura: è questa l’idea vincente per rilanciare Sperlonga?

La Casa della Cultura come punta di un progetto di un più ampio respiro, certo, fin qui ci siamo. Ma è davvero da qui che, a Sperlonga, può ripartire il turismo post-lockdown e tutto quello che ne consegue? E’ davvero questa l’idea vincente, che convincerà la Regione a stanziare i fondi necessari?

E’ ancora presto per dirlo. Certo è che, nonostante il clima politico teso che si respira nel Borgo in vista della chiamata alle urne, dal canto suo, la maggioranza del sindaco Cusani (ufficialmente non ancora scesa in campo, lo ricordiamo) ha scelto la via del silenzio su questo punto. Sfrutterà la possibilità di partecipare al bando regionale? Ha già in mente un suo progetto? O abbracceranno quello della minoranza?

E soprattutto: in tutto questo, in questa tensione elettorale che promette scintille, che ruolo giocano gli sperlongani, che di turismo ci vivono? Il Borgo può davvero ripartire da una Casa della Cultura o c’è bisogno di qualcos’altro per destagionalizzare e trasformare Sperlonga in luogo dove poter vivere 365 giorni l’anno? La palla, adesso, passa a loro.

In foto: una veduta di Sperlonga; in foto nell’articolo: la consigliera Carla Di Girolamo

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