Il Lutto

Fiori, musica e colori: la camera ardente di Raffaella Carrà è un omaggio alla (sua) vita

8 luglio 2021 | 20:05
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Cittadini e cittadine di tutte le età hanno sfidato il caldo torrido per rendere omaggio alla regina della televisione italiana in Campidoglio

Roma – A Roma, oggi, il sole non c’è. Fa caldo, caldissimo; ma il sole non c’è. E’ nascosto dietro le nuvole, quasi a volersi fare da parte, e sono solo gli unici, deboli raggi che riescono ad oltrepassare le nubi ad illuminare la Cordonata Capitolina, la celebre “scalinata” che collega via del Teatro Marcello con piazza del Campidoglio.

Si passa da qui per salutare Raffaella?“, chiede una signora sulla cinquantina agli uomini della Polizia Locale incaricati di monitorare l’afflusso di persone. Sì, si passa da qui: si percorre la cordonata e poi si segue il percorso disegnato dalle transenne, le spiegano.

Una scena che, nel giro di pochi minuti, si ripete più e più volte. Verrebbe da pensare che gli agenti ne abbiano già la nausea, eppure non è così; con calma, senza spazientirsi mai, a volte quasi sottovoce, ripetono le stesse informazioni a chiunque le chieda.

D’altronde, sono tutti qui per lo stesso motivo, e sono tantissimi; cittadini e cittadine di tutte le età che, sfidando il clima torrido e l’umidità quasi insopportabile, sono venuti a rendere omaggio all’ultima, grande diva della televisione italiana: Raffaella Carrà, scomparsa lunedì scorso a 78 anni (leggi qui).

E’ nella Sala Protomoteca del Campidoglio, infatti, che è stata allestita la camera ardente della showgirl per antonomasia. Qui il feretro è arrivato al termine di un lungo corteo (leggi qui) che, partendo dell’abitazione di Raffaella Carrà (nella zona nord di Roma), ha ripercorso i luoghi simbolo dalla sua lunga ed ineguagliabile carriera: gli studi della Rai di via Teulada, il teatro delle Vittorie e la sede Rai di viale Mazzini. A scortare il carro funebre c’erano, colmi d’emozione, gli agenti motociclisti della Polizia Locale.

La camera ardente, allestita ieri (leggi qui), rimarrà aperta fino alle ore 11 di domani, il giorno dei funerali. Intanto, sulla piazza – dove i volontari della Protezione Civile distribuiscono bottigliette d’acqua a chiunque le voglia – regna il silenzio, rotto soltanto dalle parole di qualche giornalista e dai sussurri di chi è appena uscito dalla sala: “Sono due giorni che piango“, confessa un’anziana alla sua accompagnatrice che, esausta, si appoggia ad un muretto. “Ancora non ci credo”, le dice.

Ma, nonostante la grande emozione ed il profondo dispiacere che si respirano nell’aria, entrare nella camera ardente di Raffaella Carrà non è lugubre o triste; tutt’altro. In linea con la sua personalità, in assonanza con il suo vissuto ed il suo carattere esplosivo, la camera ardente di Raffaella Carrà è piena di colori, di musica, di vita: accanto alla bara – semplice e sobria ma sommersa di fiori di amici, parenti e ammiratori – c’è un telo su cui vengono proiettate, senza pause, le sue esibizioni più famose, quasi come fosse un lungo concerto con tanto di coreografie.

E poi ci sono le foto: foto che ritraggono la regina della tv italiana in vari momenti della sua carriera, dagli esordi agli anni più recenti. Sono immagini di una carriera brillante, sempre all’insegna di quella popolarità, mai banale o volgare, decretatale in tante parti del mondo. Ma a sovrastare la bara ce ne è una in particolare: quella che la ritrae circondata da bambini, i bambini che lei stessa aveva adottato ed era riuscita a far adottare a distanza grazie al suo programma Amore. Una foto che racconta meglio di chiunque altro e di qualunque altra cosa chi fosse veramente Raffaella Carrà.

(Il Faro online)