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“Storia di Ettore L.”: la grandezza della normalità nei racconti di Rocco Della Corte

8 luglio 2021 | 09:54
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“Storia di Ettore L.”: la grandezza della normalità nei racconti di Rocco Della Corte

È disponibile in libreria e negli store on line, distribuito a livello nazionale, il libro che raccoglie dodici racconti inediti dell’autore classe ’92

Lo scaffale dei libri – È disponibile in libreria e negli store on line, distribuito a livello nazionale, il libro che raccoglie dodici racconti inediti di Rocco Della Corte. Scrittore e giornalista di origini salernitane e residente a Velletri, dopo due pubblicazioni saggistiche e il Premio Nissim Haggiag 2019 per il miglior essay su Bassani, l’autore classe ’92 ha esordito nella narrativa con “Storia di Ettore L.”.

Quando ho concluso il libro di Rocco Della Corte, “Storia di Ettore L.”, mi sono chiesta: “Perché non l’ho letto prima? Perché aver aspettato tanto per leggerlo?”. Sono sempre di corsa, sembra che il tempo mi stia inseguendo e divori gli stessi istanti che lo compongono, a tal punto da perdermi quelle piccole cose veramente importanti nella vita e una di queste è leggere. Dedicarsi un po’ di tempo, immortalandolo, e aprire un libro.

Avete mai sentito l’odore della carta quando si apre un libro? Avete mai chiuso gli occhi e ascoltato il rumore della carta tra le mani? È una piccola cosa meravigliosa, perché quel libro può stimolare i nostri sensi, pungolare la nostra immaginazione, farci sognare, riflettere, pensare ed immortalare il tempo.

Sono le cose che ho provato quando ho letto il libro di Rocco Della Corte. Un libro composto da dodici racconti, uno diverso dall’altro, ogni racconto un protagonista diverso e ogni racconto mette in luce aspetti diversi e diversificati della natura umana, dal permaloso, al timido, dall’ingenuo al tracotante, dal perenne innamorato al titanico innamorato, ecc. ecc. e in ogni racconto si tocca con mano l’importanza delle piccole cose, quelle cose che caratterizzano il quotidiano e che lo rendono irrimediabilmente unico. È presente inoltre nei vari racconti sullo sfondo un personaggio, Ettore, che non si sostituisce al protagonista e non vuole neanche farlo, non c’è in lui velleità di protagonismo, ma che in qualche modo contribuisce allo sviluppo, nel bene e nel male, della vicenda. Non sono presenti eroi o eroine e non ci sono gesta che esprimono chissà quale coraggio, i personaggi che via via escono fuori sono normali, non banali, alle prese con le loro paure, le loro speranze, i loro pregiudizi, i loro progetti di vita.

La grandezza sta proprio in questa normalità, anzi direi finalmente un po’ di normalità, quella normalità che mette tanta angoscia, quel vivere il quotidiano che tutti noi cerchiamo di sconfiggere. Rocco Della Corte riesce a rendere viva e originale la normalità e il quotidiano diviene il teatro esistenziale da cui tutti noi potremmo trarre riflessioni e tutti noi potremmo riconoscerci.
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