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Euro 2020, dalla Samp alla Nazionale: Vialli e Mancini ancora ‘gemelli azzurri’

9 luglio 2021 | 12:01
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Euro 2020, dalla Samp alla Nazionale: Vialli e Mancini ancora ‘gemelli azzurri’

Giocatori blucerchiati dello scudetto fino all’avventura agli Europei come tecnici. 30 anni dopo per sognare ancora

‘La bella stagione’ edito da Mondadori è già nelle librerie. E racconta le vicende tricolori della grande Sampdoria targata Roberto Mancini e Gianluca Vialli.

Nel 1991 i blucerchiati vinsero l’unico scudetto della loro storia ed entusiasmarono tifosi e appassionati di calcio. Era la squadra dei record, era il team dei ‘tifosi che indossavano la maglia della Sampdoria e andavano in campo a vincere’. Il luogo comune era questo in quegli anni. Mancini e Vialli, insieme a Salzano, Lombardo e Nuciari presero per mano una intera città per portarla in cima alla classifica della Serie A. Genova esultò, come mai più in seguito ha fatto.

Quei ragazzi lì oggi vivono una splendida avventura con gli stessi colori azzurri. Ma di diversa natura. O squadra. Ha preso tutti con sé Mancini per vincere l’Europeo di calcio. Persone con cui lui stesso ha condiviso schemi di gioco e idee, ma soprattutto amicizia e unione di gruppo. Sono le caratteristiche oggi della Nazionale azzurra che si prepara a giocare la sua quarta finale storica agli Europei.

(foto@Vivo_Azzurra)

Mancano 48 ore a domenica 11 luglio e l’Italia guidata da Mancini, come allenatore in panchina, insieme a Vialli capo delegazione e Lombardo, Nuciari e  Salzano, nello staff  tecnico tricolore, potrebbe scrivere una nuova pagina di gloria affiancandosi  certamente alle vicende dell’Italia del 1968 a Roma, ma anche a quelle di una Sampdoria che, donata una sua costola alla Nazionale, ha permesso in parte di rivivere quel sogno. Potrebbe essere anche quest’anno un’altra ‘bella stagione’ di cui scrivere un libro da lasciare ai posteri. Quei ragazzi lì, figli di un Vujadin Boskov leggendario, famoso non solo per la sua bravura come allenatore, ma anche per memorabili battute lasciate ai giornalisti e alle tv dell’epoca, stretti stretti in un abbraccio si consigliano, si parlano e si intendono per trasmettere ai campioni della Nazionale italiana la loro esperienza. E anche la loro mentalità vincente. Questa è una delle grandi forze dell’Italia di Mancini, insieme all’unione di un gruppo giovane ed erede probabilmente degli anni ’90 per cultura e genitori, che assistettero al trionfo della Samp in campionato.

(foto@Vivo_Azzurro)

L’abbraccio tra Mancini e Vialli dopo il gol all’Austria è rimasto nelle menti dei tifosi. E in quel gesto affettuoso e forte tra i due c’è il segreto della forza di quel gruppo della Sampdoria e del gruppo Nazionale di oggi. Insieme a loro c’è anche Alberigo Evani, che nel 1991 giocava con il Milan, ma è arrivato dopo alla Samp (dal 1993 al 1997) per condividere la gloria  blucerchiata. In una stagione in cui Boskov allenava già la Roma. Ma i ragazzi della Samp sono quelli e oggi, da uomini adulti e da tecnici esperti, cercano di far rivivere ai ‘figli calcistici’ della Nazionale e ai tifosi italiani, quella stessa felicità provata nel 1991. Saranno passati solo 30 anni, mentre il racconto di quella ‘bella stagione’ siede in libreria in attesa di essere letto e in attesa  di un altro racconto che in queste settimane gli italiani stanno già vivendo e che un giorno forse sarà raccontato in un libro. Ma dipende. Dipende  da ciò che probabilmente accadrà domenica  a Wembley.

Quella Samp ci giocò a Wembley. Si giocò la finale della Coppa dei Campioni che poi perse con un leggendario Barcellona di Koeman e Laudrupp. La storia è fatta anche per essere ribaltata, accade nello sport, come nella vita. Perché esistono gli uomini che cercano la rivalsa e i campioni che ci credono. E di quella Samp che perse la Champions League di oggi, vi erano Mancini e Vialli (quest’ultimo compie 57 anni proprio oggi). E allora la motivazione si fa strada anche per questo, da loro fino ai campioni azzurri di oggi. Tifosi della Nazionale che indossano sulle loro spalle la maglia azzurra. Per scrivere insieme il romanzo di una nuova ‘bella stagione’.

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