La cocaina viaggiava in treno da Roma a Civitavecchia: 5 in manette

10 luglio 2021 | 09:42
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La cocaina viaggiava in treno da Roma a Civitavecchia: 5 in manette

Altre due persone sono state sottoposte all’obbligo di firma perchè ritenute coinvolte nel traffico di droga

Civitavecchia – Oggi, 10 luglio 2021, il personale della Squadra Mobile di Roma e del Commissariato di Civitavecchia con la collaborazione del Commissariato di Tarquinia hanno eseguito nella capitale e a Civitavecchia 7 misure cautelari delle quali 5 in stato di arresto, emesse dal Giudice delle Indagini Preliminari di Roma in relazione agli esiti delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica capitolina – gruppo reati gravi contro il patrimonio e gli stupefacenti, a carico di altrettanti soggetti, che nei mesi scorsi avevano avviato nei due comuni interessati un cospicuo traffico di sostanza stupefacente del tipo cocaina.

La misura è stata adottata al termine di una prolungata e articolata attività di indagine, sorta sul finire del 2020, a seguito di un sequestro di droga effettuato in Civitavecchia dagli uomini del Commissariato nel corso di uno specifico servizio di contrasto allo spaccio su strada. Dopo l’avvio di una laboriosa attività investigativa, supportata anche da intercettazioni telefoniche e ambientali, inizialmente diretta dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, le indagini sono passate sotto la direzione della Procura capitolina, che una volta ricostruito un solido quadro probatorio sull’illecita attività di spaccio in essere, otteneva l’emissione delle citate misure cautelari.

Le indagini sviluppate dagli agenti della squadra di polizia giudiziaria del commissariato hanno permesso di accertare l’esistenza di un fiorente giro di droga tra Civitavecchia e la capitale.

In particolare, gli investigatori appuravano che un civitavecchiese di 30 anni, nonostante sottoposto a misura restrittiva della libertà personale, si approvvigionava di cocaina, ai fini della cessione a terzi in Civitavecchia, da altro pregiudicato 41enne romano, anche lui sotto misura restrittiva in Roma.

Nello specifico, gli agenti accertavano che il 30enne, non potendo personalmente provvedere al reperimento dello stupefacente, si avvaleva di noti soggetti locali, gravitanti negli ambienti degli stupefacenti, tra i quali un 30enne finito in manette, che spesso, per sottrarsi ai controlli di Polizia, viaggiavano a bordo di treni per raggiungere la capitale ove materialmente si approvvigionava di cocaina dal 41enne, attraverso i fidi collaboratori di quest’ultimo, un 64 anni di Civitavecchia e la compagna straniera di 44 anni, il primo sottoposto a custodia cautelare in carcere mentre gli inquirenti ancora cercano la donna.

Gli inquirenti accertavano anche che lo spacciatore 41enne, al fine di garantirsi il provento degli spacci, era solito far transitare le illecite somme di denaro su carte prepagate non direttamente a lui riconducibili, ma intestate ad una sua insospettabile collaboratrice romana di 32 anni, anche lei colpita da misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.

Rilevanti i quantitativi di droga sequestrati nel corso dell’indagine pari a circa 200 grammi di cocaina per un valore complessivo al dettaglio di svariate migliaia di euro.

Nel corso delle indagini finivano nelle maglie della giustizia anche due altri noti pregiudicati locali, un uomo di 28 anni, solito rifornirsi di cocaina dal predetto spacciatore capitolino, e una 49enne, sottoposta a misura restrittiva della libertà personale con obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria per aver collaborato fattivamente nell’attività di spaccio avviata a Civitavecchia dal proprio familiare il 30enne.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

(Il Faro online)