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Un mese fa la strage di Ardea: luci puntate sull’esame tossicologico del killer

Il medico legale incaricato dalla procura di svolgere l'esame autoptico ha chiesto 60 giorni per il deposito della perizia

Ardea – A un mese dal triplice omicidio di Ardea (leggi qui), in cui l’ingegnere 35enne Andrea Pignani dopo aver messo i guanti ha impugnato una pistola Beretta e ucciso David e Daniel Fusinato e un pensionato Salvatore Ranieri, c’è attesa per l’esito dell’esame tossicologico, chiesto dal sostituto procuratore che coordina le indagini sul killer.

Il Pm della Procura della Repubblica di Velletri, Vincenzo Antonio Bufano, ha infatti incaricato il medico legale, la dottoressa Vincenza Liviero, di svolgere l’esame autoptico dell’ingegnere che ha esploso i tre colpi mortali contro i due bambini e il pensionato. E non solo, perché il magistrato inquirente ha anche richiesto un accertamento specifico: il tossicologico, per sapere se il Pignani fosse sotto l’effetto di sostanze che possano in qualche modo aver alterato le sue capacità.

Manca poco per conoscere la verità in merito a questo specifico aspetto. Il perito, la dottoressa Liviero, ha infatti chiesto 60 giorni per il deposito della perizia svolta nella mattina del 17 giugno sul corpo del Pignani.

Tra poco più di un mese potrebbero esserci risposte più certe e tali da poter indurre il sostituto procuratore a individuare eventuali responsabilità. Ma per il momento è tutto prematuro. Oggi resta solo il dolore per una ricorrenza terribile: un mese dall’uccisione dei piccoli Daniel e David e del pensionato Salvatore che non ha esitato a fare loro da scudo nel tentativo di salvare la vita ai due fratellini, restando lui stesso vittima della follia omicida del 35enne.

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