Latina, soldi al clan mafioso in cambio di voti: indagato europarlamentare

Latina – Nel pomeriggio di ieri a Latina, i militari del locale Nucleo Investigativo e del Reparto Territoriale di Aprilia, congiuntamente a personale della locale squadra Mobile, nel contesto dell’operazione pertinente l’arresto (leggi qui) di un imprenditore impegnato nella raccolta dei rifiuti notificavano a Matteo Adinolfi, coordinatore provinciale per la Lega e consigliere comunale di Latina, dal 26 maggio 2019 eurodeputato per il gruppo “identità e democrazia” in quota Lega, l’informazione di garanzia, l’invito a essere sentito davanti i pubblici ministeri della Procura distrettuale antimafia di Roma il 20 luglio, in quanto sottoposto ad indagini in ordine al reato di cui all’art. 416 ter c.p..

In particolare gli inquirenti ritengono di aver accertato che in occasione delle elezioni del 5 giugno 2016, per il rinnovo del consiglio comunale di Latina Adinolfi, con la mediazione dell’imprenditore che opera nel settore della raccolta dei rifiuti e una terza persona, aveva accettato la promessa di un soggetto appartenente all’organizzazione mafiosa dei Di Silvio, di procurare almeno 200 voti tra gli elettori residenti nei quartieri controllati dal Clan.

Lo scambio elettorale “politico- mafioso” era funzionale alle strategie economiche dell’imprenditore del settore dei rifiuti, interessato ad ottenere il monopolio degli appalti nel territorio pontino, superando la concorrenza.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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