Il Fatto

Mafia, 29 anni fa la strage di via D’Amelio: il litorale romano ricorda Paolo Borsellino

19 luglio 2021 | 12:22
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Mafia, 29 anni fa la strage di via D’Amelio: il litorale romano ricorda Paolo Borsellino

Dalla Capitale alle cittadine del litorale, le Istituzioni ricordano l’uccisione di Paolo Borsellino

Roma – A ventinove anni dalla strage di via D’Amelio, dove morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, la Capitale e le citta del litorale romano ricordano il magistrato ucciso da Cosa nostra. Illuminanti le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha dichiarato: ” Paolo Borsellino pagò con la vita la propria rettitudine e la coerenza di uomo delle Istituzioni. La Repubblica è vicina ai familiari di Borsellino e ai familiari dei servitori dello Stato, la cui vita è stata crudelmente spezzata per colpire le libertà di tutti. Onorare quei sacrifici, promuovendo la legalità e la civiltà, è un dovere morale che avvertiamo nelle nostre coscienze” (clicca qui per leggere il messaggio del Capo dello Stato)

Anzio

La Città di Anzio onora Paolo Borsellino ed i cinque componenti della scorta, Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina, uccisi 29 anni fa nell’attentato di Via D’Amelio. “Anzio non dimentica, i valori della memoria custoditi e trasmessi ai giovani, per un futuro di Pace”, scrive il Sindaco, Candido De Angelis.

Ardea

Ventinove anni fa un boato squarciò l’atmosfera di un caldo pomeriggio siciliano. La strage di Capaci era avvenuta circa due mesi prima. L’Italia intera si interrogavano ancora sulla strage dell’autostrada che si portò via il magistrato antimafia Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta quando la mafia tornò a colpire, uccidendo Paolo Borsellino, nella giornata del 19 Luglio 1992. Il Comune di Ardea ricorda con rispetto la strage di via D’Amelio e tutte le persone che hanno perso la via nella lotta contro la criminalità.

Come indicato ieri dal sindaco Mario Savarese, in occasione dell’intitolazione della piazza a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, “il loro grande impegno nella lotta alle mafie deve essere da monito perpetuo per la società, che sull’esempio di questi due eroi civili deve sempre tendere a raggiungere la legalità. Una legalità che, anche attraverso gesti come questa nuova intitolazione, l’amministrazione comunale intende perseguire proprio prendendo come luce guida quella degli insegnamenti lasciati da Falcone e Borsellino, tendendo a migliorare giorno dopo giorno il territorio e la società di Ardea”.

Nettuno

Ricorre oggi il 29esimo anniversario della Strage di via D’Amelio in cui persero la vita il giudice Paolo Borsellino e cinque agenti di scorta: Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina.
“Quello di via D’Amelio – dichiara il Sindaco Alessandro Coppola – è un attentato che resta una ferita profonda nell’anima della nostra Nazione. Un attacco diretto alle istituzioni e alla democrazia del nostro Paese. Il coraggio di Paolo Borsellino, e di chi come lui ha affrontato e combattuto la Mafia a viso aperto, deve essere di ispirazione per tutti noi nel nostro agire quotidiano. La dedizione e l’impegno di servitori dello Stato come i cinque agenti della scorta che quel giorno persero la vita in via D’Amelio devono essere d’esempio per chiunque ricopra un ruolo istituzionale ed è chiamato ogni giorno a garantire la libertà e la democrazia nella nostra amata Italia. Loro devono essere i fari di tutti noi nella strada della legalità, solo così il loro sacrificio non sarà stato vano”.
“Nel 1992 l’Italia ha vissuto uno dei suoi momenti più bui e difficili, ma lo Stato ha dimostrato di essere più forte della violenza noi – afferma l’Assessore Alla Cultura Camilla Ludovisi – Onoriamo oggi la memoria di uomini e donne che hanno difeso, a costo della loro vita, i valori dello Stato e la libertà di tutti. L’esempio di Paolo Borsellino e dei poliziotti Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina non può e non deve essere dimenticato ed è nostro compito far in modo che le loro idee, i valori che loro hanno difeso, il loro coraggio e il loro insegnamento siano tramandati di generazione in generazione e far sì che la nostra sia sempre una società libera e democratica”.

Santa Marinella

Inaugurata questa mattina nell’atrio della sede municipale di via Cicerone ‘La panchina della legalità’, con una simbolica cerimonia che si è svolta alla presenza del sindaco, Pietro Tidei, dell’assessore Emanuele Minghella, del consigliere Bruno Ricci e come era d’uopo del comandante della caserma dei Carabinieri e del corpo di polizia municipale della cittadina.

A donare la panchina è stato ancor una volta Stefano Marino cittadino di Santa Marinella che già in passato si è distinto per altre sue donazioni sempre a beneficio della collettività. La giornata scelta per questa inaugurazione non è stata casuale perché ha rappresentato anche l’occasione per celebrare degnamente e ricordare la strage di via D’Amelio nel quale persero la vita il giudice Paolo Borsellino e gli agenti della sua scorta, accaduta esattamente 29 anni fa, il 19 luglio del 1992.

“Ringraziamo il signor Marino per questo suo bellissimo gesto e non nuovo a queste iniziative di beneficenza e solidarietà e siamo grati a tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine, in particolare i militari dell’Arma che prestano servizio sempre con grande impegno e professionalità nella nostra città in azioni non solo di contrasto alla criminalità ma in costanti attività volte al rispetto della legalità. La panchina rappresenta solo un simbolo, è vero, ma questo assume un significato più profondo perché è stata volutamente posta all’ingresso della casa comunale, che è anche la casa di tutti i cittadini”, il commento del primo cittadino.

(Il Faro online)