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Latina, colpo alla ndrangheta di Siderno: confiscati beni per 30mila euro

22 luglio 2021 | 19:51
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Latina, colpo alla ndrangheta di Siderno: confiscati beni per 30mila euro

Il gruppo capeggiato da due fratelli operava tra l’Olanda, il Canada e il capoluogo pontino

Latina – Nella mattinata di oggi 22 luglio 2021, a Latina, Aprilia, Roma, Regio Calabria, Siderno (RC), Città di Castello (PG), Torino, Sansepolcro (AR), Anghiari (AR), Capua (CE), Vitulazio (CE) e Nocera Inferiore (SA) i militari del Comando Provinciale Carabinieri di Latina in collaborazione con i Comandi territorialmente competenti, su delega del Tribunale di Latina – Sezione Misure di Prevenzione – procedevano alla notifica della misura di prevenzione patrimoniale della confisca di primo grado dei beni riconducibili a:

Un 58enne residente in Olanda, attualmente detenuto presso la casa circondariale de L’Aquila in regime di 41 bis, esponente apicale della cosca “Commisso”, operante in Siderno (RC), con proiezione extraregionale nelle province di Roma, Caserta ed Arezzo avente interessi economico-criminali in Olanda e Canada;

Un 55enne residente in Olanda, di fatto domiciliato a Latina.

La misura di prevenzione, eseguita ai sensi dell’art. 24 del d.l. n.ro 159 del 6.9.2011, a firma del Presidente Francesco Valentini, coordinata nelle varie fasi della sua lunga istruzione dal Sostituto Procuratore Distrettuale Antimafia Giuseppe Cascini e dai Pubblici Ministeri Giuseppe Bontempo e Giuseppe Miliano, della Procura della Repubblica di Latina, si basa fondamentalmente sul riconoscimento della pericolosità sociale dei due, avanzata dal Pubblico Ministero della Procura Distrettuale Antimafia.

I due che, all’atto della presentazione della richiesta, non erano gravati da precedenti penali successivamente, nell’ambito delle indagini condotte dalle Procure Distrettuali Antimafia di Roma e Reggio Calabria in collaborazione con le Autorità Giudiziarie Olandesi ricostruirono l’operatività dì un gruppo di soggetti operante nella zona di Latina e facente capo a una famiglia originaria di Siderno che operava nel capoluogo pontino attraverso una società.

Le indagini si concentrarono sul 58enne e il 55enne, due fratelli, e consentirono di dimostrarne il pieno inserimento nella cosca di ’ndrangheta Commissio di Siderno. Consentivano altresì di acquisire gravi indizi di colpevolezza in ordine all’esistenza di un’organizzazione, capeggiata dai medesimi.

L’esecuzione della misura ha riguardato beni, per un valore complessivo di 30 milioni di euro:
– 13 società operanti nel settore florovivaistico, notificando i provvedimenti ai predetti, agli amministratori ed ai soci;
– 36 terreni agricoli, prevalentemente adibiti a vigneti per la produzione di un pregiato vino che doveva essere commercializzato in Canada;
– 22 abitazioni;
– 7 locali adibiti ad esercizi commerciali;
– 21 fabbricati/magazzini;
– 2 alberghi per i quali i due fratelli sono stati rinviati a giudizio da parte della Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, in data 16 settembre 2020, per il delitto di cui agli art 512bis, 416bis.l c.p. relativo alla fittizia intestazione di beni;
– 1 centro sportivo;
– 33 veicoli;
– 26 conti correnti bancari.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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