l'editoriale |
Editoriale
/

Adolescenti liberi di “volare”, da qui riparte l’Italia

24 luglio 2021 | 10:20
Share0
Adolescenti liberi di “volare”, da qui riparte l’Italia

Dall’atto finale di un summer camp esce però un’immagine universale, che accomuna i desideri di un intero popolo

Ho fatto un sogno. Ho sognato adolescenti gioiosi, abbracciarsi e gettarsi in piscina senza paura delle malattie. Li ho immaginati lontani dal cellulare, immersi nella musica di oggi e di ieri. Li ho sognati dividersi tra il gergo giovanile dei tempi moderni e le opere di Shakespeare, utilizzano i versi di Romeo e Giulietta per dialogare, tra il serio e il faceto. Li ho visti uno accanto all’altro, bambini e bambine, senza decidere chi fosse il più bravo o la più talentuosa, ma condividere un pomeriggio di divertimento per poi offrirsi ad un pubblico amico, senza paura di sbagliare, tutti ugualmente protagonisti.

Eppure, aprendo gli occhi, ho visto che non era un sogno, ma l’atto finale del Summer camp della Mtda di Parco Leonardo, che aveva messo in scena, presso Il Casale delle Ginestre a Tragliata (Fiumicino), un musical “citando” lo scrittore inglese sulle note dei Beatles e degli U2.

Lo voglio raccontare a Summer camp finito, perché è la sensazione che ho provato e non la mera pubblicità dell’evento che va condivisa. Non racconterò di ciò che è andato in scena, ma di cosa mi hanno restituito quei ragazzi e quelle ragazze a me sconosciuti. Loro sì, impersonificavano il simbolo della ripartenza.

Tutti “tamponati” o vaccinati – come il periodo storico impone – eppure ”liberi”. Liberi di stare accanto gli uni agli altri, liberi dalla tecnologia che gli curva la schiena, liberi nell’esplorare sentieri difficili ma affascinanti come la letteratura, liberi di ascoltare, suonare e cantare la musica che non è la loro. Liberi di sbagliare, vivaddio, in un mondo in cui se non sei perfetto non trovi posto. E liberi anche di essere bravi, senza doversi vergognare del proprio talento, laddove c’è.

Liberi di vivere il proprio tempo, in maniera sana, propositiva, anche culturalmente appagante, se vogliamo. Ma leggera. Perché solo recuperando la “leggerezza” i nostri ragazzi saranno realmente liberi di volare verso i propri sogni. Ricordiamocelo, qualunque sia il nostro posto nella società.