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Coldiretti Lazio: nasce la prima rete mondiale dei mercati contadini

26 luglio 2021 | 11:45
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Coldiretti Lazio: nasce la prima rete mondiale dei mercati contadini
Coldiretti Lazio: nasce la prima rete mondiale dei mercati contadini
Coldiretti Lazio: nasce la prima rete mondiale dei mercati contadini
Coldiretti Lazio: nasce la prima rete mondiale dei mercati contadini
Coldiretti Lazio: nasce la prima rete mondiale dei mercati contadini

L’Italia è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 12mila agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market

Regione Lazio – “Oggi è una giornata importantissima, perché dal Mercato di via San Teodoro, il nostro tempio della multifunzionalità e della vendita diretta, nasce la prima rete mondiale dei Farmers Market. Una grandissima opportunità per i popoli, per il cibo e contro lo spreco. Una nuova iniziativa e una nuova opportunità per gli agricoltori di tutto il mondo. Questa giornata resterà nella storia dell’agricoltura italiana e mondiale, partendo proprio da Roma”.

Così il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri, a margine della prima Coalizione Mondiale dei Farmers Market, tenutasi sabato 24 luglio 2021 e che ha visto la partecipazione di agricoltori provenienti da diversi continenti con i loro prodotti esposti al mercato di Campagna Amica in via di San Teodoro a Roma. E’ qui che si è svolto il mercato internazionale promosso da Coldiretti alla presenza della vicesegretaria generale dell’Onu, Amina J. Mohammed, in occasione del pre food summit Onu, ospitato nella Capitale fino al 28 luglio.

Dal Dulse canadese al Cocoyam del Ghana, dalle bacche di Karitè africane, dalla frutta del Caucaso al bitter di rafano statunitense, sono alcuni dei prodotti salvati dall’estinzione grazie al lavoro di generazioni di contadini in mostra al primo mercato glocal della Coldiretti.

“Un’iniziativa che nasce per rispondere alla richiesta di cibi sani e locali da parte dei consumatori – aggiunge Granieri – e alla necessità di garantire gli approvvigionamenti alimentari in tutto il mondo, dove la povertà alimentare cresce del 15% a causa dell’emergenza sanitaria”.

Presenti insieme alla vicesegretaria generale dell’Onu, che ha incontrato le donne dell’agricoltura di tutto il mondo, anche il vice direttore della Fao, Maurizio Martina, il Segretario generale della Coldiretti, Vincenzo Gesmundo, il presidente di Coldiretti Lazio, David Granieri e il direttore nazionale di Campagna Amica, Carmelo Troccoli.

L’Italia è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica, per un fatturato nazionale della filiera corta con vendita diretta che raggiunge i 6 miliardi di euro all’anno. La spesa media nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica è passata nel 2020 da 27 euro a 34 euro, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, arrivando a rappresentare oltre un terzo della spesa alimentare totale tra coloro che frequentano i farmers market.

“Prodotti che svolgono anche una funzione ambientale – aggiunge il presidente Granieri – come il miele city bee danese, che nasce sui tetti di Copenaghen e aiuta il verde urbano e la biodiversità con la vitale azione impollinatrice delle api. Un miele assolutamente privo di contaminanti, naturale al 100%, oppure come il sidro danese di Ørbæk, detto anche sidro antispreco, perché ottenuto da ben 5 milioni di chili di mele che cadono dagli alberi e vengono abbandonate. Sull’isola di Funen in Danimarca, infatti, esiste una lunga tradizione di consegna della frutta in eccesso, che altrimenti andrebbe persa, presso un’azienda che la trasforma in sidro”.

“I mercati contadini – continua Granieri – con la vendita diretta, sostengono i redditi degli agricoltori, che sono tra le categorie più povere del pianeta e garantiscono ai consumatori la possibilità di acquistare al giusto prezzo cibo sano. Consentono, inoltre, di ridurre gli sprechi e difendendo la biodiversità, in un circuito etico virtuoso con una giusta distribuzione del valore dal campo alla tavola. Non bisogna sottovalutare l’impatto positivo sul clima con il consumo di prodotti a chilometri zero, che non devono percorrere grandi distanze con mezzi inquinanti”.

Tra i prodotti del mercato “glocal” troviamo anche il Dulse canadese, ovvero un’alga secca venduta secondo l’antica usanza dell’onere, in cui il consumatore si fida della bontà del prodotto e il venditore della somma lasciata al punto vendita, oppure il Cocoyam del Ghana, un grande tubero di cui si consumano anche le foglie che vengono bollite, fritte o arrostite. Dal Canada arriva anche il Vino Tiday bay, il cui nome è stato ispirato dalla Baia di Fundy, sede delle più alte maree del mondo, il vino vivace e aromatico ha tutte le caratteristiche tipiche del clima fresco che si abbina perfettamente ai frutti di mare locali.
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