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Centro Morbella, la critica di Bottoni: “Era davvero necessario chiudere tutte le attività?”

27 luglio 2021 | 09:35
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Centro Morbella, la critica di Bottoni: “Era davvero necessario chiudere tutte le attività?”

Il candidato a sindaco evidenzia: “Si potevano transennare le sole parti dell’edificio centrale che mettevano in pericolo la sicurezza e l’incolumità delle persone,

Latina – “Il Comune di Latina, a seguito di un verbale redatto dai Vigili del Fuoco, ha disposto la chiusura immediata, ma anche indiscriminata di tutte le attività commerciali del Centro Morbella”.

Il candidato a sindaco Antonio Bottoni interviene sulla decisione presa dall’amministrazione comunale deol capoluogo pontino.

“Il provvedimento comunale – dice Bottoni – non soltanto poteva, ma doveva essere emesso perché si tratta di salvaguardare l’incolumità fisica e la sicurezza sia delle persone che frequentano il Centro e degli stessi operatori commerciali e dei loro dipendenti.

Tuttavia Il sottoscritto non può non rilevare che l’ordinanza comunale è talmente generica che ha colpito indifferentemente sia i negozi effettivamente interessati dalle criticità rilevate dai Vigili del Fuoco ma anche degli esercizi che nulla avevano a che vedere con situazioni anche solo potenzialmente pericolose.

Infatti, l’articolo 36 della legge regionale 22/2019, peraltro citato anche nel provvedimento, specifica che ‘qualora venga rilevata successivamente all’avvio dell’attività commerciale, la carenza di requisiti igienico – sanitari, edilizi o di sicurezza …. è disposta la sospensione nell’intero esercizio commerciale ovvero nel solo reparto in cui si è verificata la carenza…’.

Non si vede, pertanto la necessità di disporre la chiusura di tutti gli esercizi del Centro, ben potendo far transennare le sole parti dell’edificio centrale che effettivamente mostravano elementi tali da far ritenere imminente il pericolo per la sicurezza e l’incolumità delle persone, lasciando in opera tutto il resto delle attività in quanto quasi tutte sono le uniche fonti di reddito per i loro gestori e trenta giorni di chiusura significa che esse saranno sottoposte a rischi di mancata riapertura, dopo le ripetute chiusure dovute ai provvedimenti legati al Covid-19.

Il sottoscritto – conclude il candidato a sindaco -, pertanto esprime, da un lato la forte censura nei confronti dell’ingiustificato provvedimento comunale che ha ingiustamente colpito alla cieca tutti gli operatori e tutti gli spazi, anche quelli che nulla avevano a che vedere con le criticità rilevate dai Vigili del Fuoco e, dall’altro, la massima solidarietà a tutti i commercianti per le perdite economiche che subiranno in tutto questo frattempo ed anche ai loro dipendenti, che da un giorno all’altro, nel migliore dei casi si sono trovati in cassa integrazione, quando non si sono visti sospendere i rispettivi rapporti di lavoro”.

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