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Roma, lite tra giovani degenera: l’amico lo uccide con 30 coltellate

I due vivevano da tempo insieme nello stesso camper

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Roma – Due cittadini afgani coetanei e coinquilini da tempo insieme nello stesso camper, parcheggiato in via di Santa Petronilla.

I due, poco prima, si erano recati a comperare del tabacco ma una volta rientrati presso la loro dimora hanno iniziato a discutere animatamente per poi arrivare ad affrontarsi con bastone e coltello.

Durante la lite, per futili motivi, uno dei due ha colpito mortalmente l’altro con il coltello, sferrandogli circa 30 coltellate.

Dopo il ferimento, la vittima è riuscita a trascinarsi fuori dal veicolo accasciandosi in terra dove poi, all’arrivo dei primi equipaggi della Polizia di Stato, è stato trovato privo di vita.

Il tempestivo intervento degli agenti della Sezione Volanti, del Distretto Tor Carbone e Commissariato Colombo, ha consentito di bloccare il 36enne afghano, il quale, accompagnato presso il locale Distretto, diretto da Laura Petroni, terminate le indagini, è stato sottoposto a Fermo di Polizia Giudiziaria per omicidio volontario.

I poliziotti hanno sequestrato l’arma del delitto rinvenuta accanto al cadavere.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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