Francesco: “Chi è senza lavoro chiede il ‘pane’ di un impiego, non stipendi enormi”

8 agosto 2021 | 13:09
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Francesco: “Chi è senza lavoro chiede il ‘pane’ di un impiego, non stipendi enormi”

Il Papa all’Angelus: “Il pane rappresenta l’essenziale, come essenziale è il Signore: non releghiamo Gesù a ‘contorno della nostra vita”

Città del Vaticano – “Per vivere c’è bisogno di pane. Chi ha fame non chiede cibi raffinati e costosi, chiede pane. Chi è senza lavoro non chiede stipendi enormi, ma il ‘pane’ di un impiego”.

A parlare è Papa Francesco. Il Santo Padre, affacciandosi su una rovente piazza San Pietro in occasione dell’Angelus, spiega che il pane rappresenta l’essenziale, come essenziale è il Signore. Infatti, nel Vangelo odierno, Cristo “si rivela come il pane”, ovvero “il necessario per la vita di ogni giorno, senza di Lui la cosa non funziona”. In altre parole, “senza di Lui, più che vivere, vivacchiamo: perché solo Lui ci nutre l’anima, solo Lui ci perdona da quel male che da soli non riusciamo a superare, solo Lui ci fa sentire amati anche se tutti ci deludono, solo Lui ci dà la forza di amare, solo Lui ci dà la forza di perdonare nelle difficoltà, solo Lui dà al cuore quella pace di cui va in cerca, solo Lui dà la vita per sempre quando la vita quaggiù finisce”.

Il Papa si sofferma sull’immagine che Gesù dà di se stesso: “Io sono il pane della vita”. Parole che riassumono “veramente tutto il suo essere e tutta la sua missione. Lo si vedrà pienamente alla fine, nell’Ultima Cena. Gesù sa che il Padre gli chiede non solo di dare da mangiare alla gente, ma di dare sé stesso, di spezzare sé stesso, la propria vita, perché noi possiamo avere la vita”.

“Queste parole del Signore risvegliano in noi lo stupore per il dono dell’Eucaristia”, prosegue il Pontefice, che subito ammonisce: “Nel Vangelo, però, anziché stupirsi, la gente si scandalizza, si strappa le vesti. Anche noi forse ci scandalizziamo: ci farebbe più comodo un Dio che sta in Cielo senza immischiarsi nella nostra vita, mentre noi possiamo gestire le faccende di quaggiù. Invece Dio si è fatto uomo per entrare nella concretezza del mondo, per entrare nella nostra concretezza, Dio si è fatto uomo per me, per te, per tutti noi, per entrare nella nostra vita. E tutto della nostra vita gli interessa”.

Qual è l’unica cosa che Gesù non desidera? “Essere relegato a contorno – Lui che è il pane –, essere trascurato e messo da parte, o chiamato in causa solo quando ne abbiamo bisogno. Almeno una volta al giorno ci troviamo a prendere cibo insieme; magari la sera, in famiglia, dopo una giornata di lavoro o di studio. Sarebbe bello, prima di spezzare il pane, invitare Gesù, pane di vita, chiedergli con semplicità di benedire quello che abbiamo fatto e quello che non siamo riusciti a fare. Invitiamolo a casa, preghiamo in stile ‘domestico’. Gesù sarà a mensa con noi e saremo sfamati da un amore più grande”, conclude.

Dopo la benedizione si complimenta con i giovani di Verona, di Crevalcore, di Scandiano e delle case salesiane del Triveneto giunti a Roma in bicicletta: “Bravi, complimenti!”. Infine, l’immancabile saluto: “A tutti voi auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!”.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
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