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Apple contro la pedopornografia: un software per rilevare e denunciare il fenomeno

10 agosto 2021 | 18:00
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Apple contro la pedopornografia: un software per rilevare e denunciare il fenomeno

Moige: “Scelta doverosa. Ora ci aspettiamo lo stesso da altri brand del servizio online”

Il Movimento Italiano Genitori, da sempre attivo nella raccolta di segnalazioni in materia di pedopornografia e cyberpedofilia, plaude alla decisione di Apple di sviluppare un software capace di rilevare la presenza di materiale pedopornografico sui vari device dell’azienda e torna a denunciare un fenomeno – la pedopornografia – che nell’ultimo decennio non ha fatto che crescere: basti pensare che in questo periodo i reati di pornografia minorile hanno registrato un drammatico aumento del 333%, e nel solo 2017 sono stati individuati quasi 80.000 URLs contenenti immagini di abuso sessuale su minori.

L’impatto della pandemia, in questo caso, è stato esponenziale: i reati relativi allo sfruttamento e all’adescamento di minori online nel 2020 sono aumentati del 110% rispetto al 2019. La gravità della situazione è sotto gli occhi di tutti, la situazione sta peggiorando anno dopo e anno e richiede – finalmente – misure eccezionali: non è più il tempo dell’inazione o delle mezze misure, è il momento di politiche incisive e scelte decise per spezzare questo circuito allarmante e pericoloso.

Per questo, non possono essere accolte le tesi di chi, in questo caso, lamenta conseguenze dannose sul tema della privacy personale, o che antepone il problema della riservatezza a quello della violenza e dell’abuso. Il contrasto alla pedopornografia rappresenta un compito universale e del tutto prioritario, stante la portata di un’emergenza che va estendendosi di giorno in giorno nel nostro Paese e anche altrove: in questo senso non basta lo sforzo – pur importante – delle istituzioni, serve anche il contributo dei privati e delle aziende che garantiscono i servizi web e/o commercializzano le piattaforme necessarie per utilizzarli.

Per il Moige, che gestisce uno sportello di raccolta di segnalazioni in materia, ora è il turno di Google, WhatsApp, Telegram e di tutti gli altri produttori di device e strumenti tecnologici. C’è ancora tanta strada da fare per invertire la tendenza attuale, e raggiungere finalmente l’obiettivo condiviso: un futuro più sicuro e libero da ogni forma di abuso e violenza.

“Occorre lavorare uniti per la prevenzione e denuncia di abusi sessuali sui minori, che rappresentano una delle più inaccettabili forme di violenza, e dei materiali online che li contengono – dichiara il direttore generale del Moige, Antonio Affinita -. Ben vengano quindi gli strumenti, come quelli di Apple, per intervenire in modo innovativo: ogni sostegno alle istituzioni, in questa difficile battaglia, è utile e prezioso”.
(Il Faro online)