Roma, perseguita e minaccia un invalido per rubargli lo stipendio: arrestato 33enne

11 agosto 2021 | 10:51
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Roma, perseguita e minaccia un invalido per rubargli lo stipendio: arrestato 33enne

L’uomo è riuscito a creare nel malcapitato un vero e proprio stato di assoggettamento controllandolo ogni giorno

Roma – Sempre al fianco e vicini alle categorie dei più fragili come gli anziani, le donne i bambini e le persone vulnerabili, la Polizia di Stato incrementa maggiormente questo impegno soprattutto in estate quando le difficoltà possono accentuarsi.

Nell’ambito di queste attività, gli investigatori del III Distretto Fidene Serpentara, diretto da Fabio Germani, hanno raccolto la denuncia di un uomo, invalido all’80 per cento, che da circa un anno, in particolare dalla morte della sua mamma, aveva stretto amicizia con un 33enne che dapprima in maniera amichevole faceva richiesta di soldi poi con minacce si faceva consegnare lo stipendio a cadenza mensile insieme a monili ed oggetti in oro.

Il persecutore, perché tale era divenuto per la vittima, nell’arco di questo anno non si è limitato solo a richieste pressanti e costanti di denaro ed oggetti in oro, ma è riuscito a creare nel malcapitato un vero e proprio stato di assoggettamento controllandolo, chiedendogli continuamente dove si trovasse e presentandosi sotto casa, aumentando così il suo stato di ansia, agitazione e accrescendone la paura.

Questo fino al provvidenziale intervento dei poliziotti, nella giornata di ieri, quando il malcapitato ha deciso di chiedere aiuto agli agenti. Compreso il modus operandi di R.M. e considerando la giornata del mese, a ridosso dell’accredito dello stipendio a favore della vittima, gli agenti con la complicità di quest’ultima, hanno organizzato, monitorandolo, un appuntamento “esca” con il persecutore presso un ufficio postale in via Sinalunga.

“Dammi il bancomat ed il codice pin”, queste le parole che gli agenti appostati in servizio in abiti civili sono riusciti a carpire, ascoltando il colloquio fra i due notando contemporaneamente l’atteggiamento di sottomissione della vittima e l’ira del 33enne aumentare non riuscendo a prelevare denaro.

A far scattare l’intervento dei poliziotti, l’intimazione rivolta alla vittima, ancora una volta, costretta a recarsi presso altri bancomat per verificare se effettivamente sul conto non ci fossero soldi. Bloccato il 33enne, è stato arrestato per i reati di circonvenzione di incapace e atti persecutori.

In linea con le previsioni del “Protocollo di Intesa” siglato di recente dal Questore di Roma al III Municipio, tra le amministrazioni ed enti competenti a fornire assistenza alle persone vittime di violenza, gli agenti hanno poi attivato le competenti strutture socio assistenziali per fornire il previsto supporto alla vittima.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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