Roma, rapinava armato di coltello: “Dammi tutti li sordi”. In manette l’incubo delle donne

19 agosto 2021 | 12:05
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Roma, rapinava armato di coltello: “Dammi tutti li sordi”. In manette l’incubo delle donne
Roma, rapinava armato di coltello: “Dammi tutti li sordi”. In manette l’incubo delle donne
Roma, rapinava armato di coltello: “Dammi tutti li sordi”. In manette l’incubo delle donne
Roma, rapinava armato di coltello: “Dammi tutti li sordi”. In manette l’incubo delle donne

I carabinieri hanno rintracciato il 25enne ritenuto autore delle rapine e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata

Roma – Nell’ultimo periodo diverse sono state le rapine a donne sole dei quartieri Tor Sapienza e La Rustica, minacciate con coltello o pezzi di vetro.

L’ultima rapina commessa ieri mattina, nei pressi di un supermercato in viale Palmiro Togliatti ai danni di una donna 50enne, è stata “fatale” per l’autore. A mettere fine alle sue scorribande ci hanno pensato i Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza che, intervenuti subito dopo e raccolte le testimonianze, hanno avviato ininterrotte ricerche dell’uomo e lo hanno rintracciato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto per rapina aggravata.

Il rapinatore, un cittadino del Gambia di 25 anni, senza fissa dimora e con precedenti, è stato scovato all’interno di un palazzo in stato di abbandono, ritrovo di sbandati, dove i militari hanno anche rinvenuto la borsa con all’interno il portafoglio contenente i documenti della vittima rapinata ieri mattina. All’esito dell’attività di indagine effettuata dai Carabinieri della Stazione di Roma Tor Sapienza sono emersi gravi, precisi e concordanti elementi indiziari in merito alla responsabilità dell’uomo in ordine alla rapina consumata e, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, è stato sottoposto a fermo.

Ulteriori accertamenti sono in corso per verificare la responsabilità del fermato in merito ad analoghe rapine, recentemente verificatisi nel quartiere, per le quali alcune delle vittime hanno già effettuato delle individuazioni fotografiche. Il fermato è stato tradotto dai Carabinieri presso la Casa Circondariale di Roma “Regina Coeli”, in attesa della convalida del fermo.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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