Vescovo spagnolo contestato per “frasi contro i gay”: il Papa lo rimuove dalla Diocesi

23 agosto 2021 | 17:33
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Vescovo spagnolo contestato per “frasi contro i gay”: il Papa lo rimuove dalla Diocesi

Il monsignore aveva dichiarato che “l’omosessualità può essere correlata a una figura paterna assente e lontana”

Città del Vaticano – Papa Francesco ha accettato oggi la rinuncia al governo pastorale della diocesi di Solsona (Spagna), presentata da mons. Xavier Novell Gomà, e ha nominato amministratore apostolico “sede vacante” della medesima diocesi mons. Romà Casanova Casanova, vescovo di Vic.

Mons. Novell Gomà, oggi 52/enne, che quando fu nominato vescovo di Solsona da Papa Benedetto XVI il 3 novembre 2010 (a consacrarlo il 12 dicembre successivo fu l’allora arcivescovo Luis Francisco Ladaria Ferrer, già segretario e oggi prefetto della Congregazione per la Dottrina della fede), era con 41 anni il più giovane vescovo di Spagna e l’ottavo del mondo, incappò alcuni anni fa in pesanti contestazioni per alcune sue frasi sui gay.

Il 30 maggio 2017 il consiglio comunale di Cervera lo dichiarò persona “non grata” in quanto poco tempo prima monsignor Xavier Novell aveva dichiarato che “l’omosessualità può essere correlata a una figura paterna assente e lontana”, senza poi rettificare tale sua affermazione. Domenica 28 maggio aveva dovuto lasciare la chiesa parrocchiale di Santa Maria de l’Alba a Tàrrega, scortato dalla Mossos d’Esquadra, dalla polizia locale e da alcuni parrocchiani, dopo che alcuni attivisti Lgbt avevano convocato una manifestazione contro di lui.

I consigli comunali di Tàrrega e Mollerussa, che sono parte della sua diocesi, respinsero una visita di monsignor Novell. Il 29 maggio, il sindaco di Solsona, David Rodríguez, classificò come “sfortunate” le dichiarazioni del vescovo, e disse di aver contattato Novell per chiedere una rettifica. Il 1/o giugno il vescovo Novell si scusò “con i genitori di omosessuali che si sono sentiti male a causa delle sue dichiarazioni”, affermando che non aveva mai voluto offendere nessuno.

Avvertì tuttavia che “avrebbe continuano a presentare senza paura la visione cristiana della persona e delle conseguenze morali che derivano da essa”. In precedenza mons. Novell era finito all’onore delle cronache anche per le sue posizioni sull’indipendentismo della Catalogna. In particolare, nel settembre del 2013 consigliò ai parroci della sua diocesi di non partecipare alla “campagna del suono di campane” che doveva accompagnare la Via Catalana dell’11 settembre.

Questo suscitò numerose proteste. In un articolo pubblicato domenica 7 settembre 2014, immediatamente precedente della celebrazione della Giornata, la diocesi di Solsona difese il diritto di decidere dei catalani e la legittimità della richiesta e chiamò i fedeli a votare, assicurando che la Catalogna “soddisfa gli elementi che la dottrina sociale della Chiesa indica per la realtà di una nazione: cultura, lingua e storia”.

Sebbene il vescovo non si fosse schierato sulla direzione del voto, invitò i cittadini a “non rimanere estranei a questo processo” e chiese loro che “con uno spirito democratico e pacifico, scegliessero con tranquillità l’opzione che ritengono migliore per il bene della Catalogna”. Successivamente, prima delle elezioni parlamentari catalane del 27 settembre 2015, in un articolo pubblicato sul settimanale diocesano, mons. Novell si espresse chiaramente e apertamente a sostegno delle opzioni a favore dell’indipendenza della Catalogna. (fonte Ansa)

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