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Facevano razzie nelle auto in sosta sul litorale di Fregene: arrestati

25 agosto 2021 | 09:26
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Facevano razzie nelle auto in sosta sul litorale di Fregene: arrestati

Il Magistrato, valutata la gravità e abitualità dei reati, ha disposto per i due ladri la custodia cautelare in carcere

Fiumicino – Erano diventati il terrore dei villeggianti, due ladri che da alcune settimane imperversavano sul litorale di Fregene, impossessandosi di bagagli ed oggetti lasciati all’interno delle auto in sosta.

A nulla valevano i sistemi di allarme e le varie precauzioni poste in essere dagli autisti. I due, una volta individuato il bersaglio, erano implacabili ed in un attimo forzavano le portiere o spaccavano i vetri del mezzo, impossessandosi di tutto quello che trovavano a bordo e dandosi immediatamente alla fuga. Vittima delle loro scorribande è rimasto anche un funzionario diplomatico che ha subito il furto, dall’interno del mezzo con targa diplomatica, di alcuni importanti documenti.

La professionalità e determinazione degli uomini dell’Arma hanno consentito, al termine di un’articolata attività investigativa, di identificare i 2 ladri, entrambi pregiudicati, riuscendo ad addebitargli tre episodi di furti su auto. Una parte della refurtiva è stata recuperata.

Il loro modus operandi era sempre lo stesso: si appostavano nei pressi dei parcheggi pubblici, attendevano che la vittima si allontanasse dal veicolo e poi, dopo aver infranto il finestrino, razziavano quanto custodito nell’abitacolo. La descrizione dell’accaduto, formalizzata all’Autorità Giudiziaria, ha determinato l’emissione di un provvedimento restrittivo a carico dei malviventi.

Il Magistrato, infatti, valutata la gravità e abitualità dei reati, e ritenendo necessario limitare la capacità delinquenziale dei segnalati – uno dei quali già sottoposto alla misura della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza – ne ha disposto la custodia cautelare in carcere.

I Carabinieri hanno quindi rintracciato i 2 malviventi, traducendoli, rispettivamente, presso le case circondariali di Civitavecchia e di Napoli “Poggioreale”.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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