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Anzio, litiga e minaccia una ragazza poi prende a calci una Volante: 36enne in manette

27 agosto 2021 | 14:23
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Anzio, litiga e minaccia una ragazza poi prende a calci una Volante: 36enne in manette

L’uomo è stato arrestato per minacce e lesioni a pubblico ufficiale nonché per danneggiamento ai beni dello Stato

Anzio – Gli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Anzio Nettuno, diretto da Andrea Sarnari, sono intervenuti ieri per una segnalazione di “aggressione nei confronti di una ragazza” in via Fanciulla d’Anzio. Una volta sul posto, un testimone ha raccontato di aver visto fuggire a bordo di una vettura una ragazza inseguita a piedi da un uomo che le urlava dietro parolacce e minacce.

Dopo una breve battuta in zona, i poliziotti hanno notato un soggetto, un 36enne romano, con precedenti di polizia, in evidente stato di agitazione, che, al telefono, urlava minacciando l’interlocutrice.

A quel punto gli agenti si sono avvicinati all’uomo richiedendogli l’esibizione di un documento di identificazione. In un primo momento questo è apparso tranquillo e ha consegnato quanto richiesto, continuando ad interloquire con la donna al telefono.

Improvvisamente però senza un apparente motivo, ha iniziato a dare in escandescenza minacciando i poliziotti e, alla richiesta di salire sulla volante, ha iniziato ad agitarsi spintonando gli operatori e colpendoli con calci. Inutile il suo tentativo di fuga: bloccato dopo un breve inseguimento, è stato fatto salire sull’autovettura di servizio grazie anche all’ausilio di una seconda pattuglia intervenuta nel frattempo sul posto.

Una volta all’interno dell’abitacolo il soggetto ha iniziato a colpire con calci il vetro della portiera causando danni al montante e la rottura di un vetro.

Sul posto è stato necessario l’intervento di personale medico che ha provveduto a sedare l’uomo.

In considerazione dell’atteggiamento del 36enne e della sua pericolosità desunta anche dai trascorsi giudiziari, è stato arrestato per minacce e lesioni a pubblico ufficiale nonché per danneggiamento ai beni dello Stato.

Convalidato l’arresto, C.V. è stato condannato ad un anno, con pena sospesa.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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