Roma, rapina un passante a bordo di uno scooter: 30enne tradito dal suo tatuaggio

29 agosto 2021 | 12:36
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Roma, rapina un passante a bordo di uno scooter: 30enne tradito dal suo tatuaggio

L’uomo aveva minacciato la vittima con un grosso coltello facendosi consegnare il cellulare di ultima generazione che aveva in mano

Roma – Ancora un rapinatore fermato negli ultimi 10 giorni, grazie all’intensificazione dei servizi di controllo del territorio e delle attività info investigative dei Distretti e dei Commissariati della Polizia di Stato. 38 sono state infatti le persone arrestate e 3 quelle sottoposte a fermo di polizia giudiziaria, responsabili di vari reati commessi nella capitale.

L’ultimo a finire nella rete degli investigatori è un 30enne romano. Dopo una denuncia di rapina presentata da un ragazzo negli uffici del VI Distretto Casilino, diretto da Isea Ambroselli, gli investigatori si sono messi subito sulle tracce del responsabile.

La vittima ha raccontato di essere stata avvicinata, il giorno prima in Via dell’Archeologia, da un uomo che, a bordo di uno scooter scuro, l’aveva minacciato con un grosso coltello facendosi consegnare il cellulare di ultima generazione che aveva in mano, per poi dileguarsi.

Grazie alla dettagliata descrizione fornita, in particolar modo la presenza di un tatuaggio sopra l’orecchio, e alla capillare conoscenza del territorio e dei vari pregiudicati che frequentano la zona, i poliziotti hanno concentrato la loro attenzione sul 30enne romano con precedenti specifici. Dopo diversi appostamenti lo hanno visto proprio in Via dell’Archeologia, mentre scendeva dalla sua auto: accortosi degli agenti in borghese ha cercato di scappare ma è stato raggiunto e bloccato.

Il tatuaggio sull’orecchio era proprio quello descritto in denuncia e così, dopo una perquisizione personale, gli investigatori hanno ispezionato anche la sua abitazione: qui sono stati trovati il cellulare rapinato e la tuta da lui indossata durante il reato. Accompagnato negli uffici di polizia, l’uomo è stato denunciato a piede libero per ilreato di rapina aggravata.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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