Il Fatto

Fiumicino, aveva trasformato una stanza d’albergo in base dello spaccio: arrestato 46enne

2 settembre 2021 | 16:14
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Fiumicino, aveva trasformato una stanza d’albergo in base dello spaccio: arrestato 46enne

A Fiumicino è finito in manette anche uno stalker che, nonostante i divieti, ha continuato a perseguitare una donna

Fiumicino – L’attività della Polizia di Stato condotta nella cittadina aeroportuale di Fiumicino dal commissariato, diretto da Catello Somma, nelle ultime 36 ore ha portato i risultati: un arresto per spaccio, una misura cautelare di arresti domiciliari per uno stalker già colpito da divieto di avvicinamento alla vittima ed una sottoposizione alla detenzione domiciliare, per un furto con sentenza divenuta irrevocabile.

Aveva trasformato una stanza d’albergo in base di spaccio; gli investigatori erano già sulle tracce di un 46enne ed hanno organizzato un servizio di appostamento nei pressi della struttura ricettiva. Dopo alcuni riscontri i poliziotti, che già conoscevano il sospettato, hanno bussato alla porta della sua camera. L’uomo ha tentato di “limitare” il controllo fornendo indicazioni fuorvianti sulla sua dipendenza dalle droghe leggere ma gli agenti, durante la perquisizione, hanno trovato più di 100 grammi di cocaina, un’attrezzatura artigianale verosimilmente destinata a trasformare la cocaina in crack, alcune bilance di precisione, altro materiale per il confezionamento delle singole dosi ed alcuni grammi di hashish. Il 46enne è stato arrestato e posto a disposizione della Magistratura.

È finito invece ai domiciliari uno stalker 40enne. Dopo la denuncia della vittima e le indagini degli uomini del commissariato, nel luglio scorso, il GIP del Tribunale di Civitavecchia aveva imposto all’uomo il divieto di avvicinarsi e/o comunicare in alcun modo con la stalkerizzata. Il 40enne ha invece disatteso tutte le prescrizioni e per lui lo stesso GIP ha disposto l’aggravamento della pena. Sono stati i poliziotti di Fiumicino a notificargli l’ordinanza e ad accompagnarlo presso la sua abitazione.

Una vecchia condanna a 6 mesi per furto aggravato, divenuta ormai irrevocabile, ha portato in detenzione domiciliare un 64enne. Il Tribunale di Sorveglianza di Roma ha ratificato il provvedimento che è stato poi notificato ed eseguito dagli agenti del commissariato di via Portuense.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove di formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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