Pro Infantia, vicesindaco accusato di rivelazione di segreto d’ufficio, a Terracina esplode la polemica

5 settembre 2021 | 16:14
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Pro Infantia, vicesindaco accusato di rivelazione di segreto d’ufficio, a Terracina esplode la polemica

Europa verde e Pd chiedono le dimissioni del vicesindaco. Marcuzzi: “Sono sereno, non ho commesso nessun reato e sarà confermato”

Terracina – All’ombra del Tempio di Giove è di nuovo polemica sul caso “caldo” dell’ex Pro Infantia. Nello specifico, nel mirino, questa volta, ci è finito il vicesindaco di Terracina, Pierpaolo Marcuzzi, accusato, nell’ambito della relativa inchiesta, di rivelazione di segreto d’ufficio.

Marcuzzi e l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio

Secondo quanto è emerso, l’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio sarebbe stata rivolta a Marcuzzi, in quanto, dopo essere stato ascoltato dagli enti competenti in qualità di persona informata sui fatti circa il processo sulla presunta lottizzazione abusiva all’ex Pro Infantia, avrebbe, poi, parlato al telefono con uno degli indagati, rivelando, in questo modo, informazioni su cui avrebbe dovuto mantenere il massimo riserbo.

Il reato contestato sarebbe emerso grazie alle intercettazioni telefoniche a cui tutti gli indagati sono stati sottoposti.

Ora, sebbene il vicesindaco continui a risultare estraneo all’indagine madre sulla vicenda dell’ex Pro Infantia, sul caso è esplosa la polemica.

Europa verde: “Marcuzzi si dimetta”

I primi a intervenire sulla vicenda sono stati gli esponenti di Europa verde Terracina, che, con una lettera, inviata al sindaco, Roberta Tintari, hanno chiesto il ritiro delle deleghe e le dimissioni di Marcuzzi.

“Egregio sindaco – si legge nella lettera – il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Marcuzzi, è stato, di recente, oggetto di un provvedimento definitivo di rinvio a giudizio per un reato di rilevanza penale, e ritenendo di una certa gravità il fatto che un Amministratore pubblico non abbia sentito l’obbligo morale di comunicarlo tempestivamente e in modo trasparente ai cittadini e ai suoi elettori, aspettando, di fatto, che la notizia trapelasse tardivamente, violando in questo modo, a nostro avviso irrecuperabilmente, il patto di fiducia, onestà e trasparenza tra eletto e elettori, chiediamo il ritiro immediato delle deleghe a lui conferite e confidiamo in una tempestiva, opportuna e auspicabile decisione dello stesso di rassegnare spontaneamente le dimissioni da tutte le funzioni che attualmente ricopre (Vicesindaco, assessore e consigliere comunale) per affrontare, ancora più serenamente come da lui stesso auspicato, il corso della giustizia, sempre nel principio della presunzione di non colpevolezza sino all’esito del giudizio che caratterizza il nostro ordinamento.

Pertanto – prosegue la lettera -, ci rivolgiamo a Lei, nella sua qualità di Sindaco eletto di questa città e quindi massimo garante del rispetto e dell’onorabilità delle Istituzioni, per chiedere a lei il ritiro delle deleghe conferite a Pierpaolo Marcuzzi e in ogni caso un suo intervento di “moral suasion” affinché il vicesindaco rassegni immediatamente le dimissioni, ciò a tutela e nel rispetto dei cittadini e delle sacre Istituzioni democratiche di questa Città.”

E ancora: “Considerato il disorientamento e  la crescente preoccupazione di tutta la cittadinanza per quanto sta avvenendo ormai da alcuni mesi sul fronte delle indagini e dei procedimenti da parte della Magistratura che riguardano il Comune di Terracina, con il ricordato rinvio a giudizio del Vicesindaco, di un dirigente comunale e di un funzionario comunale e gli avvisi di garanzia notiziati al Presidente del Consiglio Comunale e ad un ex assessore oggi coordinatore del più importante partito della sua maggioranza, La invitiamo ad una riflessione più ampia e seria sulla situazione in atto.

Tale situazione, infatti, oltre a creare apprensione nei cittadini – concludono nella lettera – sta generando un pessimo clima, impedendo a nostro avviso il normale svolgimento delle attività amministrative, chiedendole di riferire quanto prima in Consiglio Comunale.”

Anche dal Pd chiedono le dimissioni di Marcuzzi

Sulla scia di quanto chiesto da Europa verde, è arrivata la richiesta di dimissioni anche dal Pd di Terracina, che fa sapere: “La vicenda dell’ex Pro Infantia, come è evidente, è diventata via via meno trasparente per alcune reticenze di “comunicazione” e di ammissione dello svolgimento dei fatti processuali, da parte del vicesindaco Pierpaolo Marcuzzi.

Allo stato attuale, allo stesso vicesindaco, anche per assumere finalmente e decisamente un ruolo “neutrale”, rispetto alla vicenda amministrativa, non resta che la decisione delle dimissioni, senza dover condurre le istituzioni ch’egli stesso rappresenta, in una oggettiva “zona grigia”, dove risulti difficile tutelare i propri legittimi diritti di difesa e quelli di trasparenza e terzietà che gli istituti democratici sempre debbono garantire”.

E ancora: “Pertanto, solleviamo una riflessione politica indirizzata in primo luogo alla Sindaca, Roberta Tintari, che dovrebbe, autonomamente e senza indugio, rispetto a decisioni personale del vicesindaco assessore all’urbanistica, ritirare la Delega e verificare, ancora oggi, la non sussistenza a carico dell’assessore all’Urbanistica, dei motivi di “incompatibilità” di cui all’art. 78, comma 3, D.lgs. 267/2000.

Aspettiamo, quindi – concludono dal Pd -, decisioni rapide in grado di dissolvere, per il bene della città e del buon nome della politica, questo “porto delle nebbie in caso contrario provvederemo a presentare una formale richiesta al Sindaco ed al Consiglio Comunale”.

La reazione di Marcuzzi: “Sono sereno, non ho commesso alcun reato”

A questo punto, una domanda sorge spontanea: qual è stata la reazione del vicesindaco, di fronte non solo al rinvio a giudizio per il reato contestato, ma anche alla richiesta di dimissioni da parte degli avversari politici?

Marcuzzi appare sereno quando afferma: “Ribadisco che ho mai favorito o peggio concorso con alcuno nel procedimento penale dell’ex “Pro Infantia”, ne esiste a mio carico alcun procedimento penale che mi vede imputato o solo indagato per concorso o favoreggiamento nei reati contestati a terzi.

A me – sottolinea Marcuzzi – è stato contestato di aver parlato della Pro Infanzia con la dirigente al telefono, cosa che ritengo naturale visto che dopo il consiglio comunale del 25/01/21 in cui ho relazionato per oltre un’ora sulla Pro infantia abbiamo partecipato alla commissione urbanistica regionale, fatta convocare da Europa Verde e, qualche settimana dopo, ho dovuto rispondere in consiglio comunale ad altra un’interrogazione sul caso al consigliere Cittarelli.

Se un assessore non può parlare e relazionarsi delle cose del suo assessorato con la propria dirigente è finita...”

Poi Marcuzzi si concede qualche frecciatina: “La montagna mediatica partorirà un topolino, anzi abortirà, e io non grazierò i diffamatori, lo ribadisco in modo sereno, saranno tutti denunciati. Mi dispiace anche che i due funzionari comunali abbiano subìto molti attacchi ingiusti, loro si sono attenuti alle disposizioni regionali, disposizioni mai ritrattate fino ad oggi dalla stessa regione…”

E infine: “Il PD di Terracina chiede le mie dimissioni dopo che sono stato accusato e non condannato di aver parlato di lavoro con la mia dirigente. Per caso, hanno fatto la stessa cosa con i loro vertici Nazionali e Provinciali per mascherine e concorsopoli Asl?

Io – conclude Marcuzzi – sono sereno, non ho commesso nessun reato e sarà confermato, non so se in casa loro avverrà la stessa cosa.”

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