La fontana dell’imperatore torna a zampillare: modernità e storia si abbracciano sul Palatino

8 settembre 2021 | 17:48
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Dopo secoli torna in funzione la Fontana delle Pelte, nella Domus Augustana: un’installazione “green” nel rispetto del patrimonio archeologico e degli elementi naturali

Roma – Torna a zampillare la fontana delle Pelte, nella Domus Augustana, situata nel cuore del Palatino. Dopo quasi duemila anni di silenzio, lo scrosciare dell’acqua torna a riecheggiare nel cortile di quello che, una volta, era il settore privato dell’immenso palazzo imperiale voluto da Domiziano. Un tempo porticato, lo spazio torna ora fruibile al pubblico che visita il Parco Archeologico del Colosseo.

Decorata agli angoli da quattro pelte contrapposte, il cui nome richiama la forma degli scudi indossati dalle Amazzoni, la fontana è stata inaugurata – con giochi d’acqua e di musica – nella mattinata dell’8 settembre 2021 alla presenza della stampa e del geologo e divulgatore Mario Tozzi che ha dialogato con la direttrice del Parco Archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, proprio sul ruolo importante che aveva l’acqua nella società romana. “Un rapporto che oggi è perso, visto lo spreco che c’è nel mondo di questo bene primario”, dice il geologo facendo riferimento non solo alle “perdite” quotidiane nelle nostre case ma anche e soprattutto in campo industriale e agricolo. “Per creare una maglietta ci vogliono litri e litri di acqua; e lo stesso vale per la realizzazione dei componenti tecnologici. Un bene prezioso come l’acqua deve essere tutelato, come facevano le antiche civiltà”, rimarca Tozzi.

E l’intervento che ha portato al ritorno in funzione della fontana va proprio su questa scia: chi visiterà il cortile vedrà un’installazione, cui è stato associato il motto latino “Instar aquae tempus – Il tempo scorre incessantemente come l’acqua”, curata dall’architetto paesaggista Gabriella Strano realizzata nel pieno rispetto del valore e dell’importanza dell’acqua e della necessità di operare strategie di adattamento alle nuove realtà climatiche.

Una fontana antica e allo stesso tempo moderna

“L’installazione ha riproposto la presenza dell’acqua nell’invaso perimetrale dell’antica fontana senza operare alcun tipo di alterazione nella struttura del monumento. La vasca in acciaio, totalmente removibile, è adagiata su tessuto non tessuto e malta magra di sacrificio”, racconta l’architetto Strano.

“A seguito di un antico crollo di dissesto nella struttura centrale è stata riscontrata un’apertura che ha messo in luce un canale ipogeo accanto al quale è stato possibile alloggiare tutto l’impianto idraulico per il funzionamento della nuova fontana, completamente a ricircolo dell’acqua” spiega.

“Le statue aniconiche, in metallo, situate ai quattro angoli della fontana, si ispirano alla copia romana dell’originale statua in bronzo dell’Amazzone ferita realizzata in occasione di una gara indetta dal Santuario di Artemide di Efeso, intorno al 435 a.C. con la competizione, tra gli altri, di Policleto e Fidia e raffigurata proprio con la pelta (ovvero l’antico scudo) ai piedi – prosegue l’architetto -. Da qui si sprigionano nuvole profumate con fragranze che si alterneranno secondo ritmi stagionali o legate ad arcaiche festività: rosa, melograno, gelsomino, cannella, anticamente impiegate per usi religiosi o cosmetici”.

L’accensione della fontana non è altro che l’ultima tappa un progetto – che continuerà – di rifunzionalizzazione di tutte le fontane antiche e moderne situate nel Parco Archeologico del Colosseo, avviato nel giugno del 2019 con il ripristino del Ninfeo degli Specchi e della Fontana dei papiri all’interno degli Horti Farnesiani.

La fontana, accompagnata da note musicali e nuvole profumate che si alterneranno secondo ritmi stagionali o legate ad arcaiche festività, sarà visibile a tutti dal giorno 8 settembre dall’affaccio superiore della Domus Augustana.

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