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Dall’oro di Tokyo al Diamond di Zurigo, Tamberi: “Una storia incredibile..”

10 settembre 2021 | 10:29
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Dall’oro di Tokyo al Diamond di Zurigo, Tamberi: “Una storia incredibile..”

Il campione olimpico di salto in alto conquista il trofeo della World Athletics. Fa 2,37 liscio. Da oggi in vacanza

Zurigo – Se Gimbo non avesse già vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi, probabilmente gli esperti di atletica l’avrebbero attesa imminente. E’ perfetto il campione azzurro. una stagione del genere in passato non l’aveva mai vissuta. Non solo per recuperare dal famoso infortunio maledetto alla caviglia, ma anche prima, quando stava crescendo e stava diventando il campione che tutti oggi conoscono. Salti puliti, dinamici, concentrati e anche senza pensieri. Leggeri. Come leggero è oggi Tamberi, con il Diamante in bacheca. Non è stato mai vinto da un italiano e Tamberi si prende anche questo record.

(foto@Colombo/Fidal)

La favola dell’anno 2021 in pedana è terminata in Diamond League, dove la tragedia sportiva personale era iniziata nel 2016. Il campo di Montecarlo è molto distante da Zurigo, ma la magia nel male prima e nel bene dopo, è stata da quei messaggi etici che si ritrovano alla fine delle pagine del libro. Mai mollare, sempre sorridere e sempre farsi guidare dai sogni. E i sogni per lui, dopo 5 anni di buio e di recupero e di ritorno in pedana, aspettando le Olimpiadi della vita (dopo la rinuncia di Rio 2016), si sono avverati. Dall’altra parte del mondo rispetto all’Europa, all’ora di pranzo italiana, Gianmarco saliva fino a 2,37 e si metteva l’oro della leggenda al collo. E la Leggenda (ossia lui) non poteva certo deludere le attese dei tifosi che lo hanno sempre accompagnato, incoraggiato e seguito dagli spalti. E’ accaduto anche ieri sera nell’ultima tappa della Wanda Diamond League in Svizzera: “È stata una serata pazzesca, per me e per il pubblico”. Lo racconta profondamente emozionato Gimbo.

Quella gente lì lo ha festeggiato in volo, nel volo verso il saccone del salto in alto, del successo storico per l’atletica italiana. Un altro. dopo l’oro di Tokyo. non ha smesso di saltare Tamberi dopo i Giochi. E’ voluto tornare in gara per onorare l’affetto dei suoi tifosi. Lo ha trovato di nuovo lì il campione olimpico a 2,34 liscio liscio. Felice ed entusiasta. E’ lui il numero uno del salto in alto ed è un big dei campioni mondiali di un circuito che ieri sera accoglieva ben 30 medaglie in gara: “Vivo dell’energia che mi dà la gente e ho patito troppo gli stadi vuoti”. Già. Questo un altro ritorno importante, forse il più speciale oltre quel Covid che Tamberi, dopo gli Europei di Torun ha avuto. Oltre il tunnel della malattia, ha tracciato fiero e convinto la strada verso il Giappone, fino al successo finale. Descrive la sua esperienza in una Daimond League ritrovata e gioiosa: “Ieri sono arrivato a Zurigo stanchissimo, ero distrutto, ero stato anche sul red carpet di Venezia poche ore prima. Dopo Tokyo non sono riuscito a preparare le gare come al solito e stasera speravo di non fare figuracce, avevo paura di deludere le aspettative. Poi sono entrato dentro lo stadio e…”. Niente figuracce e trofeo conquistato, accanto all’oro  olimpico della vita: “Mi sento fortunato ad essere il protagonista di questa storia sportiva, mi emozionerebbe se fosse di un altro”. “Nelle tre gare più importanti dell’anno – prosegue come riportato dal sito ufficiale della Federazione Italiana Atletica Leggera – ho saltato le tre misure principali della stagione, 2,37 a Tokyo, 2,35 a Torun dove ho perso ma ho fatto una super gara e non ho nulla da recriminare, 2,34 stasera. Non ho parole, è davvero il punto esclamativo su una stagione perfetta!”.

(foto@Colombo/Fidal)

Sì è così. Il 2,35 di questo inverno nell’indoor che le ha regalato l’argento europeo al coperto ha aperto la strada verso la stagione estiva. Fino a due centimetri più su per lui in Giappone, ma con la consapevolezza che quelle misure conquistate sino ad oggi in stagione,  possono essere benissimo superate. Il sogno per Tamberi è sempre quello di saltare 2,40. L’aveva lasciata lì all’Hercules di Montecarlo, quando la puntava e quando si è infortunato alla caviglia. Ci sarà  tempo per questo probabilmente. E grazie alla sia dimensione ritrovata potrà raggiungere qualsiasi obiettivo: “Quando hai uno stimolo così, con le tribune piene – torna Gimbo a parlare del pubblico – con le persone che ti seguono, che impazziscono per te, non puoi che trovare una carica incredibile. Sì, il pubblico ha fatto tantissimo. È pazzesco riuscire a saltare 2,34 alla fine di una stagione così. Sentivo la pressione di dover raggiungere anche questo obiettivo, per vincere qualcosa che nessun italiano aveva mai vinto e per chiudere in testa al ranking. Rispetto a Tokyo, dove nulla poteva scalfirmi, qui ero spaventato dalla gara, ero teso. Poi, salto dopo salto, me la sono goduta, mi sono divertito tanto. Ero felice e la gente era felice, esplodeva di gioia durante i miei salti”.

Da Montecarlo 2016, fino a Zurigo 2021, passando per la conquista di Tokyo. “Credetemi, io ancora faccio fatica a realizzare che questa storia sia vera, e che sia la mia storia – rivela l’alteta delle Fiamme Oro – Adesso che ho vinto ‘quasi’ tutto, l’obiettivo è vincere tutto. L’ultimo dei miei problemi sarà trovare nuovi stimoli. C’è il Mondiale di Eugene che mi aspetta. Da domani sarò in vacanza, parteciperò a molti eventi e staccherò la mente. Non ho ancora deciso quando ricominciare con gli allenamenti ma almeno un paio di settimane di stop me le concedo. Riprenderò quando ho voglia. Ora, finalmente, sento una leggerezza unica”.

(foto@Colombo/Fidal)

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