Roma, calci e pugni alle studentesse per rubargli il telefono: arrestate baby rapinatrici

12 settembre 2021 | 09:47
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Roma, calci e pugni alle studentesse per rubargli il telefono: arrestate baby rapinatrici
Roma, calci e pugni alle studentesse per rubargli il telefono: arrestate baby rapinatrici
Roma, calci e pugni alle studentesse per rubargli il telefono: arrestate baby rapinatrici

La 18enne è stata associata nel carcere di Rebibbia, la 16enne nel centro di Prima Accoglienza “Virginia Agnelli”

Roma – Dal tardo pomeriggio di ieri e fino a notte fonda, i Carabinieri del Gruppo di Roma hanno eseguito un servizio di controllo del territorio per fronteggiare ogni tipo di illegalità e degrado e contenere eventuali episodi di “malamovida” nel rione storico di Trastevere. Il bilancio delle attività è di due persone arrestate e un’altra denunciata e più di 120 identificate.

In manette sono finite due giovani romane di 18 e 16 anni, sorprese in piazza Trilussa subito dopo aver rapinato due studentesse 19enni. I Carabinieri della Stazione Roma Bravetta, arrivati su richiesta delle due vittime, hanno accertato che le rapinatrici, in compagnia di un altro complice che è riuscito a dileguarsi, le avevano colpite con calci e pugni per poi rapinarle dei loro telefoni cellulari.

Le immediate ricerche dei militari hanno consentito, in pochi minuti, di individuare e fermare le due donne in una strada limitrofa, dove sono state bloccate e trovate in possesso dell’intera refurtiva. La 18enne è stata associata presso il carcere di Rebibbia, mentre per la 16enne si sono aperte le porte del centro di Prima Accoglienza “Virginia Agnelli” di Roma. La refurtiva è stata restituita alle due studentesse, una delle quali, dopo essere stata accompagnata presso il pronto soccorso dell’ospedale “Fatebenefratelli”, è stata dimessa con una prognosi di 10 giorni per una contusione allo zigomo e trauma cranico non commotivo.

Poco più tardi, i Carabinieri della Stazione Roma Trastevere hanno denunciato in stato di libertà un cittadino tunisino di 27 anni, in Italia senza fissa dimora, per i reati di ricettazione e false attestazione sulla propria identità. Nello specifico i militari, nel transitare in piazza Trilussa, sono stati avvicinati da una studentessa 27enne di Anzio, la quale ha riferito di essere stata derubata, poco prima, della propria borsa con all’interno uno smartphone di ultima generazione, denaro contante e altri effetti personali.

I Carabinieri, dopo aver acquisito una descrizione del ladro, hanno subito attivato le ricerche nelle vie limitrofe che hanno consentito di rintracciare e bloccare il 27enne. L’uomo dopo aver fornito false generalità, con lo scopo di sottrarsi all’identificazione, nel corso della perquisizione è stato trovato in possesso di parte della refurtiva, restituita alla legittima proprietaria.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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