Roma, gli chiedono di indossare la mascherina: negoziante pestato dai no mask davanti ai figli

16 settembre 2021 | 09:32
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Roma, gli chiedono di indossare la mascherina: negoziante pestato dai no mask davanti ai figli

In 3 sono stati arrestati per rapina aggravata in concorso, lesioni personali aggravate in concorso e porto abusivo di armi. Un quarto soggetto è ricercato.

Roma – I Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere, emessa dal Gip del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 3 persone – un romano di 44 anni, una donna originaria della provincia di Avellino, nella Capitale senza fissa dimora, di 30 anni e un cittadino afghano di 30 anni, tutti con precedenti – accusati, a vario titolo, dei reati di rapina aggravata in concorso, lesioni personali aggravate in concorso e porto abusivo di armi. Un quarto soggetto, loro complice, è attivamente ricercato.

I fatti risalgono al 23 giugno scorso, quando un gruppo di persone entrò, senza indossare le mascherine previste dalla normativa anti Covid-19, in un negozio di elettronica in Circonvallazione Gianicolense, di proprietà di un cittadino cinese di 33 anni.

Il titolare, in quel momento in compagnia della moglie e dei figlioletti di 3 e 7 anni, invitò i clienti ad indossare le mascherine, istanza sin da subito rigettata dal gruppo e ne nacque una veemente discussione, condita da insulti e minacce ai danni del titolare dell’esercizio commerciale.

Dopo pochi minuti, la comitiva si allontanò dal negozio senza creare ulteriori problemi, ma alla chiusura dell’esercizio, quando il negoziante con la famiglia andò a recuperare la sua auto in piazzale Flavio Biondo, fu nuovamente affrontato, prima da una donna, spalleggiata dagli altri membri del gruppo, intenzionata a vendicarsi del presunto torto subìto in precedenza nel negozio.

La moglie del cittadino cinese fece salire in auto i loro figli per risparmiarli dalla furia dei loro aggressori che, nonostante la loro presenza, iniziarono comunque a colpire la carrozzeria. Il marito è stato minacciato con un taglierino ed è stato costretto dal branco a consegnare uno smartwatch e gli auricolari del telefono dopo essere stato picchiato, riportando la frattura delle ossa nasali con una prognosi di 30 giorni.

La vicenda è stata, subito, denunciata ai Carabinieri della Stazione Roma Porta Portese che, grazie ad una certosina attività di indagine, corroborata dall’escussione di testimoni e dall’acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza presenti in zona, sono riusciti a ricostruire tutte le fasi dell’efferata aggressione e a dare un nome ed un volto ai presunti colpevoli.

La Procura della Repubblica di Roma, concordando con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha richiesto ed ottenuto dal Gip del Tribunale di Roma un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti degli indagati, tre dei quali sono stati associati in carcere, mentre uno, nel frattempo fuggito all’estero, è tuttora attivamente ricercato.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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