Roma, trasformano un garage in officina dove smontare auto rubate

17 settembre 2021 | 10:49
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Roma, trasformano un garage in officina dove smontare auto rubate
Roma, trasformano un garage in officina dove smontare auto rubate
Roma, trasformano un garage in officina dove smontare auto rubate

I poliziotti hanno sequestrato 6 motori, 4 scocche di autovetture, numerosi pneumatici, 7 targhe e 3 carte di circolazione

Roma – Nella mattinata di ieri alla periferia di Roma, in zona Borghesiana, gli agenti della Squadra di Polizia Giudiziaria del Compartimento Polizia Stradale di Roma, nel corso di un servizio finalizzato a contrastare il fenomeno dei furti di auto ed il loro riciclaggio, notavano un autocarro uscire da un garage sotterraneo. Fermato il mezzo, durante il controllo all’interno veniva rinvenuto un veicolo di recente costruzione totalmente smontato che da accertamenti eseguiti risultava rubato.

A quel punto i poliziotti decidevano di perquisire il garage dal quale era uscito l’autocarro e si imbattevano in una vera e propria officina per lo smontaggio di autovetture.

Infatti all’interno erano presenti numerosi motori, pneumatici, attrezzatura idonea allo smontaggio dei veicoli, nonché targhe e carte di circolazione tutto appartenente ad auto rubate nel corso dell’ultimo mese nella capitale. Successivamente giungeva all’interno del locale, un secondo uomo addetto proprio all’attività di smontaggio.

Durante le fasi degli accertamenti si presentava una terza persona che, alla vista degli agenti, tentava la fuga spintonando uno degli operatori al fine di non essere identificato, l’uomo veniva successivamente arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale.

Sono stati sequestrati 6 motori, 4 scocche di autovetture, numerosi pneumatici, 7 targhe e 3 carte di circolazione, varie parti di autoveicoli oltre a tutta l’attrezzattura per lo smontaggio, nonché un potente Jammer a 8 antenne utilizzato per il disturbo di radio frequenze e segnali GPS.

Due le persone denunciate in stato di libertà per riciclaggio, sono in corso ulteriori accertamenti sul materiale sequestrato.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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