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Alitalia, lavoratori in protesta, Roma-Fiumicino nuovamente bloccata

24 settembre 2021 | 14:49
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Centinaia di manifestanti hanno invaso la strada, intonando cori e sorreggendo manifesti di protesta. La Polizia li sorveglia a vista

Fiumicino – Non si fermano le proteste dei lavoratori Alitalia dell’aeroporto di Fiumicino che, a seguito della rottura della trattativa con Ita sul contratto e sulla Cigs e in concomitanza con lo sciopero del trasporto aereo indetto per venerdì 24 settembre, hanno nuovamente bloccato l’autostrada Roma-Fiumicino.

Una parte dei manifestanti di Alitalia, dopo essere passati davanti ai terminal dell’aeroporto di Fiumicino, si è infatti diretta verso l’autostrada Roma-Fiumicino, ostacolando la circolazione in direzione dell’aeroporto. La Polizia, che li sta presidiando a vista, sta ora tentando di deviare il corteo.

Circa duemila i manifestanti che hanno invaso la strada, intonando cori e sorreggendo manifesti di protesta: “Chi l’ha visto?” si legge su uno di questi, che ritrae il premier Mario Draghi. Da mesi, infatti, i dipendenti Alitalia chiedono al Governo di aprire un tavolo di confronto permanente sul tema.

E fra loro c’è persino chi ha simulato una crocifissione, simbolo della condizione attuale dei lavoratori dell’ex compagnia di bandiera.

La situazione sull’autostrada

La circolazione autostradale sulla Roma-Fiumicino, sul tratto finale che collega con l’aeroporto di Fiumicino, al momento risulta totalmente bloccata a causa della presenza di centinaia di manifestanti che occupano la carreggiata. Alcune persone, probabilmente passeggeri che rischiano di perdere i voli, stanno ora scendendo dalle auto ferme, per cercare di raggiungere a piedi l’aeroporto.

Momenti di tensione con le forze dell’ordine

Secondo quanto riferito dalla Questura di Roma, non ci sono state cariche ai lavoratori Alitalia che hanno bloccato la circolazione sull’autostrada Roma-Fiumicino. Ci sono stati, però attimi di tensione quando i manifestanti hanno forzato il cordone delle forze dell’ordine per raggiungere l’autostrada. Quattro agenti sono rimasti feriti.

I sindacati: “Continueremo finché non riceveremo risposte adeguate”

“Com’era prevedibile è stata molto alta, con punte dell’100% in alcuni aeroporti, l’adesione allo sciopero di oggi di tutto il trasporto aereo, eccetto Enav”, spiegano in una nota congiunta Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, chiarendo che la mobilitazione continuerà ad oltranza fino a quando non riceveranno “risposte adeguate”.

“Da mesi – sottolineano – chiediamo l’intervento del Governo per garantire la tenuta industriale del settore. Siccome per noi non ci sono figli e figliastri, ricordiamo tutti i temi per noi indifferibili e che non ci stanchiamo di portare all’attenzione dei quattro Ministeri: il blocco dei licenziamenti sino ad avvenuta ripresa del comparto; la rivisitazione del piano nazionale degli aeroporti; la vertenza Alitalia/Ita, che coinvolge circa 10.500 lavoratori, per i quali chiediamo un programma di ammortizzatori sociali che duri per tutta la durata del piano industriale della nuova compagnia di bandiera, al fine di tutelare tutti i lavoratori”.

Fino ad ora, sottolineano, “registriamo la grande assenza del Governo dalla trattativa mentre per noi è imprescindibile il mantenimento dei livelli occupazionali. Inoltre: la vertenza Air Italy con 1.322 lavoratori per cui è stata avviata la procedura di licenziamento; la crisi delle compagnie aeree Norwegian, Ernest e Blue Panorama e delle compagnie aeree straniere basate in Italia tutte sotto regime di ammortizzatori sociali e le vertenze verso quelle società che rifiutano il confronto con il sindacato. Serve il rifinanziamento del Fondo di solidarietà del trasporto aereo (Fsta) e l’avvio di un confronto immediato affinché vengano emessi una serie di provvedimenti integrativi e correttivi della attuale normativa riguardo il complesso degli ammortizzatori sociali del settore”.

Chiediamo l’applicazione puntuale dell’articolo 203 del decreto Rilancio sul contratto collettivo nazionale di settore per combattere il dumping sociale e salariale attuato da quelle imprese che applicano regolamenti unilaterali o contratti aziendali con salari inferiori al ccnl. Per tutti questi motivi la mobilitazione continuerà ad oltranza”, concludono.

Zingaretti: “La Regione farà la sua parte”

La convocazione del Ministro del Lavoro Orlando, dei sindacati e dell’azienda, rappresenta senza dubbio il primo passo per individuare una soluzione nella vertenza che riguarda la neo società Ita e soprattutto il destino di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie”, ha commentato Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio.

“Il dialogo e il confronto tra le parti – dice – sono un elemento indispensabile anche e soprattutto quando si parla di tutele del diritto al lavoro. Come Regione Lazio abbiamo voluto rivestire un ruolo attivo sin dall’inizio, anche considerando che circa l’85 % dei dipendenti di Alitalia vive nella nostra regione e che il contraccolpo per il tessuto economico e produttivo del Lazio sarà inevitabile. Oltre al settore aereo e aereoportuale vi è infatti un indotto che è drammaticamente coinvolto in questa vicenda”.

“Intendiamo per questi motivi continuare a non far mancare la nostra presenza e il nostro sostegno alle parti coinvolte. Confidiamo che il Governo saprà vigilare al meglio su questa prima fase di contrattazione e scongiurare possibili fughe in avanti a danno dei dipendenti”.

Falconi: “Lavoratori vittime di tante incapacità politiche e manageriali”

Piena solidarietà ai dipendenti Alitalia che chiedono al Governo di aprire un tavolo di confronto permanente – ha aggiunto Mario Falconi, candidato civico per il centrosinistra alla presidenza del Municipio X (leggi qui).

“Li abbiamo incontrati questa mattina a Fiumicino – racconta -, dove prosegue la loro lotta a pochi giorni dal fallimento delle trattative con i nuovi vertici della nuova compagnia aerea Ita. Le loro richieste in merito alla chiarezza relativa ad assunzioni, tutela per i contratti di lavoro è quanto mai sacrosanta”.

Bordoni: “Il nuovo piano industriale deve tenere conto dei tanti lavoratori e delle loro famiglie”

Il passaggio di consegne tra Alitalia e Ita non può prescindere da un forte piano industriale che tuteli i livelli occupazionali e rilanci la nuova compagnia di bandiera. È la strada maestra per proteggere Roma e lo scalo di Fiumicino, un pezzo strategico del mercato aereo europeo e internazionale,” lo dice il consigliere capitolino e candidato della Lega alle comunali, Davide Bordoni.

“Bene ha fatto la Lega – continua Bordoni – a chiedere al ministro Franco un’audizione sulle prospettive aziendali. Il nuovo piano industriale deve tenere conto dei tanti lavoratori e delle loro famiglie, non si può tergiversare sul loro destino. Governo, Parlamento e parti sociali facciano il possibile per sciogliere i nodi ancora in sospeso nella trattativa, accompagnando la nascita di una nuova compagnia aerea competitiva sul piano internazionale, che garantisca standard elevati nella flotta, nelle tratte e nel personale. Non ci possiamo permettere una compagnia depotenziata o a mezzo servizio”, conclude.

Montino: “Al consiglio straordinario invitati i ministri, Draghi e Zingaretti”

“La protesta delle lavoratrici e dei lavoratori Alitalia, in corso in queste ore, è la testimonianza di quanto la situazione sia drammatica e riguardi il futuro di migliaia di famiglie. A loro, va la mia solidarietà e la vicinanza che conoscono bene e che, in questi anni, hanno sperimentato direttamente”, dichiara il sindaco Esterino Montino.

“Insieme alla presidenza del Consiglio e ai gruppi consiliari, stiamo preparando il consiglio comunale straordinario su Alitalia, il quinto che indiciamo – prosegue Montino -. Oltre ai sindacati, ai parlamentari, ai consiglieri regionali, alle istituzioni locali dei territori limitrofi, stiamo invitando anche il presidente del Consiglio Draghi, i ministri Orlando, Giorgetti, Franco e Giovannini che, ognuno per le sue competenze, sono direttamente coinvolti in questa vicenda”.

“E abbiamo invitato anche il presidente Zingaretti perché siamo convinti, lo ripetiamo da sempre, che tutte le istituzioni, di tutti i livelli, debbano farsi carico di questa vicenda e dare risposte alle cittadine e ai cittadini che rischiano il posto di lavoro – conclude Montino -. Per permettere la più ampia partecipazione possibile, anche e soprattutto da parte delle lavoratrici e dei lavoratori, il consiglio comunale del 30 settembre alle ore 15.30, si terrà nella piazza antistante la sede comunale, all’aperto. Pensiamo sia un ulteriore segnale del nostro desiderio che questa discussione coinvolga quante più realtà, istituzioni e persone possibili per trovare una soluzione che abbia come priorità la dignità dei lavoratori e il futuro di un comparto determinante come quello dell’aviazione civile”.

Capone (Ugl): “Il Governo non faccia orecchie da mercante”

La scelta irresponsabile dell’azienda Ita di abbandonare i lavoratori al proprio destino ha esasperato la tensione sociale. La vicenda, tuttavia, sembra aver assunto contorni inquietanti che vanno ben oltre la mera crisi aziendale. Oggi la polizia ha manganellato madri e padri di famiglia che manifestavano tutta la loro rabbia davanti l’aeroporto di Fiumicino. Una risposta inaccettabile ed indegna di fronte al dramma di intere famiglie a rischio licenziamento. Come Sindacato UGL chiamiamo il Governo ad un atto di responsabilità. Non è possibile chiudere gli occhi davanti alla disperazione di cittadini che chiedono di essere ascoltati. Il Governo non faccia orecchie da mercante e intervenga immediatamente per trovare quanto prima una soluzione a questa vertenza. Come UGL, continueremo a pretendere tutele e diritti per i lavoratori di Alitalia”. Lo ha dichiarato Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito alle proteste dei lavoratori di Alitalia presso l’aeroporto di Fiumicino.

La Lega al fianco dei lavoratori Alitalia

“Totale solidarietà ai lavoratori di Alitalia, che vedono il proprio futuro professionale a rischio. I tagli occupazionali e salariali decisi da Ita sono inaccettabili, creano un contraccolpo durissimo tanto sui dipendenti quanto sul nostro territorio, che rischia di patire durissimi contraccolpi dalle decisioni aziendali. Si vada oltre le buone intenzioni: serve impegno per tutelare i livelli occupazionali dell’azienda”, dichiara il coordinatore romano della Lega, Alfredo Becchetti.

“I tagli occupazionali decisi da Ita sono inaccettabili: siamo al fianco dei dipendenti che oggi manifestano per vedere tutelato il proprio futuro umano e professionale. Non possono essere i lavoratori che hanno dato fino a ieri il proprio contributo ad Alitalia a pagare il prezzo più alto del rilancio della nostra compagnia di bandiera. Serve impegno a tutela tanto dei livelli professionali quanto del territorio romano, che patirebbe durissimi contraccolpi”, il commento del dirigente Lega e candidato al consiglio comunale di Roma, Fabrizio Santori.

Solidarietà ai dipendenti di Alitalia, che sulla loro pelle stanno pagando il passaggio ad Ita. I contraccolpi delle scelte che si stanno operando in queste ore sono chiari e pesantissimi. Le ricadute sul territorio sono altrettanto evidenti: l’hub di Fiumicino, e tutto l’indotto che produce nel tessuto economico capitolino si trovano a rischio. Serve un intervento immediato da parte delle istituzioni: non si volti la testa dall’altra parte”, aggiunge l’eurodeputata Lega e candidata al consiglio comunale di Roma, Simona Baldassarre.

Fratoianni: “Tutti rispettino il diritto al futuro di quei lavoratori”

Il comportamento dei manager di Ita è semplicemente allucinante: migliaia di lavoratori e lavoratrici a casa (solo 2800 dipendenti su 10mila verrebbero riassunti), il rifiuto di applicare il contratto nazionale di lavoro e le leggi del nostro Paese, la riduzione degli stipendi fino al 50% e l’abbandono del tavolo dei negoziati con i sindacati. Un affronto ai diritti, alla dignità e al futuro di migliaia di famiglie. E questo accade in una società pubblica al 100%. E il governo Draghi vuole continuare ad essere complice di tutto questo?

Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, che aggiunge: “Non solo il governo è stato silente, ma addirittura ieri la maggioranza che lo sostiene ha votato in Parlamento il rinvio al prossimo 5 ottobre di una mozione della stessa maggioranza che chiedeva all’azienda di applicare le legge. Una pagina triste e miserabile nella storia parlamentare“.

“Noi non abbiamo dubbi. Siamo dalla parte degli ex dipendenti Alitalia, che chiedono solo che sia rispettato il proprio diritto al futuro e al lavoro. Occorre fare tutto il possibile – conclude Fratoianni – per voltare questa brutta pagina nella storia del nostro Paese”.

(Il Faro online)