Il Fatto

Nei fondali di Tor Paterno un relitto aereo ricoperto da reti fantasma

24 settembre 2021 | 17:39
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Guardia Costiera, Marevivo, RomaNatura, Ama e le imprese del diving amatoriale ripuliscono l’area: rimossi circa 300 metri di reti da pesca abbandonate

Fiumicino – Nuova pulizia del fondale al largo del litorale di Roma. Si è infatti conclusa oggi la rimozione di circa 300 metri di reti da pesca, parte consistente del cumulo che ricopre il relitto di un aereo che giace alla profondità di circa 25 metri, in un punto limitrofo all’area marina Protetta di Tor Paterno.

L’iniziativa, che rientra nell’ambito delle attività del Ministro della Transizione Ecologica e della campagna di bonifica dei fondali dalle cosiddette “reti fantasma”, si è svolta in cooperazione con l’Associazione ambientalista Marevivo, con alcuni diving che operano sull’area marina protetta, RomaNatura, quale ente gestore, ed il supporto logistico di AMA, ha visto l’impiego del 2° Nucleo Sub della Guardia Costiera di Napoli, di 4 unità navali della Capitaneria di porto di Roma e di personale della Delegazione di spiaggia di Ostia, sotto il coordinamento della Direzione Marittima del Lazio.

Il relitto è stato già ispezionato dagli operatori della Guardia Costiera alla fine dello scorso mese di giugno, a seguito delle informazioni che la Capitaneria di Porto di Roma ha acquisito, dal diving “Blue Marlin diving center” del Porto Turistico di Roma, a cui si deve l’individuazione, all’inizio di quest’anno, del relitto dell’ aereo, completamente ricoperto di reti.

Per il successivo conferimento delle reti recuperate, sono stati intrapresi i necessari contatti con l’ Azienda Municipale Ambiente (AMA – Roma) per il previsto smaltimento, secondo le normative in vigore.

Negli ultimi anni il fenomeno delle “reti fantasma” ha assunto dimensioni importanti, quale effetto collaterale delle attività di pesca con l’impiego di attrezzi realizzati in materiale plastico. Accade spesso che queste reti, se non utilizzabili, siano abbandonate volontariamente o perse accidentalmente sul fondo del mare, divenendo un pericolo per la navigazione, oltre a costituire un rifiuto plastico non degradabile, estremamente dannoso per l’ecosistema marino.

La consapevolezza dell’importanza della tutela ambientale cresce, tuttavia, anche tra i pescatori come testimoniato da iniziative quali “Fishing for litter” della Regione Lazio in cui il pescatore è, per primo, soggetto attivo dell’azione di recupero delle plastiche in mare.

L’avvio della rimozione della rete consente, in prospettiva, di valorizzare il sito che ha potenzialità attrattive per le immersione ricreative, da effettuare nel pieno rispetto delle regole di sicurezza in mare.

Il supporto dell’Area Marina Protetta di Tor Paterno è dimostrazione dell‘importante ruolo dell’Ente Gestore nella proficua interazione con le componenti operative della Guardia Costiera, per le attività di vigilanza assicurate nell’esercizio delle attribuzioni funzionali svolte per il Ministero della Transizione Ecologica.

Un’operazione che grazie all’opera della componente subacquea della guardia costiera, all’elevata specializzazione degli operatori, ha costruito una filiera della tutela ambientale del mare, che vede un pool di associazioni, enti ed amministrazioni cooperare efficacemente per un fine collettivo che lega i partecipanti, dalla bonifica del fondo del mare allo smaltimento del rifiuto.

(Il Faro online)