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Anzio, aveva allestito in giardino una piantagione di marijuana: arrestato

28 settembre 2021 | 08:58
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Anzio, aveva allestito in giardino una piantagione di marijuana: arrestato

A seguito di perquisizione domiciliare il 43enne è stato trovato in possesso di 7 chili e 310 grammi di marijuana

Anzio – Intorno all’ora di pranzo di ieri, i Carabinieri della Compagnia di Anzio hanno rinvenuto un’altra piantagione di marijuana traendo in arresto un 43enne italiano residente in via Prebenda di Anzio, disoccupato e con precedenti specifici.

Nell’ambito di una più ampia strategia di contrasto al fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti attuata dai Carabinieri della Compagnia di Anzio, in cui si inseriscono anche i controlli nel quartiere Europa, ieri i Carabinieri del Nor hanno ritenuto fosse giunto il momento di effettuare una perquisizione domiciliare presso l’abitazione dello stesso, insospettiti dal forte onore dolciastro che proveniva da quella zona e dal viavai notato presso quell’abitazione.

L’esito della perquisizione è stato favorevole, in quanto sul retro del giardino sono state trovate varie piante di marijuana nel pieno del loro sviluppo, il cui solo fogliame ha restituito il peso di ben 5 chili di marijuana.

Oltre a questo i Carabinieri di Anzio hanno rinvenuto, in altri locali dell’abitazione, quasi 2,500 chili di marijuana già essiccata e pronta per essere suddivisa in dosi ed immessa sul mercato popolato prevalentemente da giovani e giovanissimi.

Il reo, responsabile della detenzione di complessivi 7,310 chili di marijuana e che era già stato arrestato sempre dai Carabinieri del Nor di Anzio nel mese di giugno per analogo reato (allora era stato trovato in possesso di 4,200 chili), è stato nuovamente arrestato con le accuse di coltivazione di sostanze stupefacenti e sarà trattenuto nelle camere di sicurezza della Compagnia di Anzio fino all’udienza per direttissima che si terrà domani mattina nelle aule del Tribunale di Velletri.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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