La proposta

Turismo, agricoltura, pesca e sostenibilità, ViviAmo Fiumicino: “Bisogna dare alla nostra Città nuove prospettive di sviluppo”

28 settembre 2021 | 13:34
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Turismo, agricoltura, pesca e sostenibilità, ViviAmo Fiumicino: “Bisogna dare alla nostra Città nuove prospettive di sviluppo”

“Bisogna fare in modo che Fiumicino non sia più conosciuta soltanto per la presenza dell’aeroporto Leonardo da Vinci, ma per la bellezza del suo territorio”

Fiumicino – “Gli ultimi giorni, hanno visto il tema lavoro tornare a ritagliarsi spazi di dibattito, di confronto e il generale interesse dei cittadini, diventando il focus della politica a livello nazionale, ma anche, e soprattutto, di quella locale, culminando in ordine cronologico nelle manifestazioni in aeroporto indette dalle sigle sindacali e al contemporaneo blocco dell’autostrada Roma-Fiumicino (leggi qui), da parte dei lavoratori Alitalia e nella serata di ieri, 27 settembre 2021, con la manifestazione di Piazza Grassi (leggi qui) indetta dalla coalizione di centrodestra guidata dal Presidente Mario Baccini, che ha visto la partecipazione di tantissimi lavoratori, titolari d’impresa e cittadini, il cui tema centrale è stato appunto quello del lavoro e di tutte le criticità legate ad esso”. Così, in una nota, ViviAmo Fiumicino per Mario Baccini.

“Questo lo si deve al fatto, – spiega il Comitato – che le vicissitudini legate alla questione Alitalia-ITA, inevitabilmente comporteranno ripercussioni per la nostra Città, il cui tessuto economico, si fonda principalmente sull’indotto del sistema aeroportuale. Al di là dell’esito di queste estenuanti trattative tra le parti sociali, per le quali ci auguriamo vivamente, che possano sortire soluzioni di buon senso e vicine alle richieste dei sindacati e delle migliaia di lavoratori coinvolti, non possiamo non evidenziare che, purtroppo, la nostra Città si sia lentamente ed inesorabilmente adagiata nel corso degli anni, contando sulla presenza dell’aeroporto intercontinentale Leonardo da Vinci, diremmo quasi ridotta ad uno stato di “quiescenza”, perché sicura di questa infrastruttura che tanto ha dato in termini economici, in quanto lungo il suo asse è andato sviluppandosi tutto il sedime aeroportuale, fonte di reddito per centinaia di migliaia di lavoratori dei diversi settori, quindi, sia diretti che di tutto l’indotto e parallelamente, fonte di profitto per tutte le migliaia di imprese coinvolte.

La pandemia ha poi fatto il resto in questi due anni, mettendo in ginocchio un intero settore già in sofferenza e per riflesso, tutto l’indotto di Fiumicino. Ora più che mai, è giunto il momento di considerare l’aeroporto, sì come risorsa per il nostro Comune, ma non porlo più in una sorta di posizione “eliocentrica”, cominciando, invece, ad individuare tutte le potenzialità del nostro territorio, finora mai focalizzate e sfruttate, in modo da creare nuova economia e nuovo lavoro in alternativa ad esso e questo è un atto dovuto soprattutto per i nostri giovani, che non avranno più la possibilità di vedere nell’aeroporto un facile approdo. A nostro avviso, è arrivato il momento di credere seriamente, che le risorse del nostro territorio, se gestite con un piano sinergico che le faccia confluire in un sistema virtuoso e attento, in special modo alla sostenibilità ambientale, possano davvero essere un nuovo volano per la nostra comunità. Le risorse di cui stiamo parlando sono il turismo e le sue diverse tipologie, l‘agricoltura sostenibile a forte trazione biologica e relativi riconoscimenti, la produzione di materiali riciclabili, l’allevamento e nuove prospettive per il mare e relativi riconoscimenti, una rete di collegamenti e trasporti sostenibile”.

Turismo

“Come già anticipato – sottolinea ViviAmo Fiumicino –  in altre occasioni, sarebbe fondamentale puntare sul turismo culturale, potendo vantare la presenza sul territorio di aree archeologiche di pregio, quali i Porti di Claudio e Traiano, le Terme di Matidia, la Necropoli di Porto, il Museo delle Navi, la Basilica di Sant’Ippolito, dove sono presenti testimonianze di presenze paleocristiane. A seguire si potrebbe puntare sulle biodiversità e sulle bellezze naturali, rappresentate dall’Oasi di Porto, dall’Oasi Wwfdi Macchiagrande, dalle vasche di Maccarese, dalle dune di Passoscuro.

Tutto questo incentivarlo con una rete di sinergica collaborazione tra Comune e attività economiche locali, per un reciproco interesse e vantaggio utilizzando, ad esempio, lo strumento delle convenzioni e grazie a campagne informative e conoscitive del nostro territorio. Si potrebbe inoltre puntare sul turismo balneare e a tal fine, come esposto recentemente, sarebbe fondamentale ottenere i riconoscimenti del settore, quali la Bandiera verde e la Bandiera gialla (leggi qui), indispensabili sia per attirare i turisti che per rendere il nostro territorio appetibile agli investitori privati, che vedrebbero in Fiumicino un luogo di villeggiatura su cui puntare, grazie alla realizzazione di strutture ricettive, di villaggi vacanze, di campeggi, di parchi tematici come i parchi acquatici, nel completo rispetto e in un’ottica di tutela del contesto ambientale. In un quadro complessivo di offerta turistica, sarebbe importante considerare la vicinanza della Capitale, attirando tutte quelle persone che, stanche dello smog e del caos metropolitano, possono trovare a pochi chilometri di distanza, un luogo tranquillo, che può ospitarle e rigenerarle durante tutto il periodo dell’anno, anche per “fughe” di pochi giorni e per i fine settimana. Sempre legato al mare, si potrebbe intraprendere un progetto di ittiturismo e quindi di pescaturismo, di concerto con i proprietari dei pescherecci locali, per offrire un turismo alternativo, fuori dagli abituali canoni, ma al contempo utile a rivalutare e a riscoprire antichi mestieri e antiche tradizioni, come quelle legate alla pesca.

Agricoltura e i riconoscimenti

Pensando poi al settore primario, potrebbero essere elaborate politiche agricole, che puntino fortemente sulla coltivazione sostenibile e biologica, sempre più richiesta dai consumatori e ambire anche qui ai riconoscimenti dei nostri prodotti tipici, specialmente di Maccarese, quali le famose carote, per le quali è già in corso l’iter per la certificazione I.G.P., gli apprezzatissimi e dolcissimi cocomeri, gli squisiti meloni “spaccarelli” oltre che per i vini locali, per i quali la vicinanza al mare, infonde loro, caratteristiche organolettiche particolari.

Produzione di materiali riciclabili

In un quadro complessivo della filiera agroalimentare, si potrebbero inserire le attività dedite alla fabbricazione degli imballaggi dei prodotti agricoli, utilizzando materiali biodegradabili e perfettamente riciclabili e quindi ponendo sempre massima attenzione, ad una produzione il più possibile pensata alla salvaguardia ambientale.

Allevamento e nuove prospettive per il mare con relativi riconoscimenti

Sempre per un discorso di sostenibilità, si potrebbe puntare sull’allevamento a terra dei capi di bestiame, incentivando le aziende già presenti nel nostro territorio e quelle di nuova apertura, vista la ricerca sempre più marcata della qualità dei prodotti derivanti, invece che quelli che derivano da allevamenti intensivi in batteria. Sarebbe poi indispensabile, puntare sulla risorsa più importante di Fiumicino, ovvero il pesce, in un’ottica del tutto diversa rispetto a quanto finora non sia stato fatto. In base a degli studi, si prevede che intorno al 2050, a causa dell’eccessiva pesca intensiva, i mari saranno destinati a spopolarsi e in virtù di ciò, sarebbe di primaria importanza, arginare questo problema, studiando delle alternative. A tal fine e in considerazione dei 24 chilometri di costa a disposizione del nostro Comune, si potrebbe puntare sull’itticoltura, che garantirebbe la presenza di alcune delle specie più apprezzate, senza per questo entrare in contrasto con l’attività di pesca, garantita da decenni, dalla nostra rinomata flotta peschereccia, ma svolta parallelamente e che garantirebbe il consumo di pesce, anche nei periodi di fermo biologico. Lo scopo inoltre, sarebbe creare un marchio di provenienza, lo stesso di come avviene per altre famose località che praticano questo particolare tipo di allevamento, in modo da distribuire maggiormente i nostri prodotti tipici locali su tutto il Paese e magari esportalo all’estero.

Collegamenti e trasporti

Ovviamente sarebbe anche utile, migliorare la logistica, in un’ottica di trasporto agevole dei nostri prodotti, così come dei pendolari, degli studenti e dei cittadini in genere, potenziando i collegamenti su rotaia, come ad esempio il ripristino della stazione ferroviaria in Fiumicino Paese, magari utilizzando mezzi più leggeri dei treni, creando così una rete capillare di trasporto, che copra in maniera sufficiente il nostro territorio, così come previsto dalla Missione 3 del PNRR, inerente al potenziamento ferroviario e alla mobilità sostenibile. Tutte queste proposte, sono state accolte con entusiasmo e condivise dal Presidente Mario Baccini, le quali previ studi di fattibilità e di realizzazione, saranno inserite nel piano programmatico di governo, se alle prossime elezioni amministrative, vincerà la coalizione di centrodestra.

“Bisogna dare alla nostra Città nuove prospettive di sviluppo e nuovo slancio all’economia locale – conclude il Comitato – soprattutto per i nostri giovani e parallelamente darle un nuovo volto e una nuova consapevolezza, in modo che non sia più conosciuta soltanto per la presenza dell’aeroporto Leonardo da Vinci, ma per la bellezza del suo territorio, per le biodiversità presenti, per la bellezza dei siti di interesse culturale e per la qualità dei nostri prodotti tipici”.
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