Ostia, prima l’inseguimento, poi la multa: 19enne non ci sta e minaccia i carabinieri in caserma

Ostia – Continua senza sosta l’attività dei Carabinieri di Ostia, aumentando la proiezione dei servizi per la prevenzione e la repressione dei reati in genere: nelle ultime 24 ore è stata arrestata una persona e due sono state denunciate.

Nel corso di uno dei molteplici servizi di controllo pianificati sul territorio, i Carabinieri di Ostia hanno fermato, al termine di un breve inseguimento, un 19enne alla guida di una Fiat 500. Il giovane, già noto alle forze dell’ordine, al quale nell’occasione sono state contestate alcune violazioni del Codice delle Strada, è stato colto da un eccesso d’ira, lanciando minacce nei confronti dei militar.

Non solo: il giovane, non ancora soddisfatto, nel corso della notte si è presentato, in evidente stato di alterazione psicofisica, presso la Stazione Carabinieri di Ostia e, nell’occasione, ha nuovamente iniziato a minacciare ed insultare i militari presenti, lamentandosi del controllo al quale era stato precedentemente sottoposto; riportato infine alla calma, la serata si è così conclusa con una denuncia in stato di libertà.

Una pattuglia di Carabinieri ha poi rintracciato, al termine di una breve attività d’indagine, un 22enne senza fissa dimora, responsabile dell’aggressione di una donna. Il malfattore, già noto alle forze dell’ordine, nel tentativo di sottrarsi alle operazioni di identificazione, ha minacciato gli operanti, colpendo uno dei militari con uno schiaffo. L’esagitato, riportato alla calma, è stato denunciato in stato di libertà.

Durante la mattinata di ieri, un’altra pattuglia della Stazione Carabinieri di Vitinia, nel transitare nei pressi di via Sarsina, ha riconosciuto in strada una donna in atto sottoposta alla misura degli arresti domiciliari per reati inerenti agli stupefacenti. Fermatisi per effettuare una verifica, i militari hanno appurato che la signora si era arbitrariamente allontanata dal luogo di detenzione, priva di qualsivoglia autorizzazione. Immediatamente bloccata, la donna, una 42enne originaria della Filippine, è stata arrestata e nuovamente ristretta presso il proprio domicilio, in attesa delle ulteriori disposizioni dell’Autorità giudiziaria.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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