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Donna uccisa ad Ardea, si cerca l’arma del delitto in un canale verso l’Infernetto

7 ottobre 2021 | 17:33
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Donna uccisa ad Ardea, si cerca l’arma del delitto in un canale verso l’Infernetto

Rocchi sarebbe stato ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza mentre gettava un sacchetto in un canale sulla strada per l’Infernetto

Ardea – Graziella Bartolotta, la 68enne disabile trovata dalla badante priva di vita nella sua casa di Tor San Lorenzo il 28 settembre, non è caduta, è stata colpita con violenza e più volte (leggi qui) alla testa. Questo è stato l’esito dell’autopsia svolta dal medico legale Vincenza Liviero.

Ancora nessuna traccia dell’arma che ha colpito Graziella, ma sembra esserci una svolta nelle indagini: il figlio della vittima, Fabrizio Rocchi, attualmente l’unico iscritto nel registro degli indagati, sarebbe stato ripreso da alcune telecamere di videosorveglianza il giorno della morte di Graziella mentre gettava un sacchetto bianco in un canale. Due giorni dopo Rocchi, con un veicolo affittato, sarebbe tornato nuovamente nel luogo dove aveva buttato il misterioso sacchetto.

E’ giallo anche sui graffi presenti sul volto dell’indagato. Gli inquirenti non escludono che possano essere stati provocati dalla mamma nel tentativo disperato di difendersi, visto che sotto le unghie della vittima è stato trovato dal medico legale il Dna del figlio.

Mentre le indagini proseguono, Fabrizio Rocchi, difeso dagli avvocati Michele Natale e Daniele Sormanti, si è avvalso della facoltà di non rispondere e ha scelto di restare in silenzio davanti al magistrato (leggi qui).

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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