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Formia2021, si chiama voto disgiunto la via che ha portato al ballottaggio

7 ottobre 2021 | 15:32
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Formia2021, si chiama voto disgiunto la via che ha portato al ballottaggio

Rilevante la questione del peso specifico delle liste, che, numericamente parlando, ha penalizzato La Mura e dato ragione all’idea di Taddeo di formare una lista civica col suo nome

Formia – Dopo una campagna elettorale al veleno e uno scrutinio al rallenty, una domanda sorge spontanea: che cosa ha portato Formia al ballottaggio?

Il primo dato utile, oltre a quello dell’affluenza alle urne (hanno votato il 63,53% degli aventi diritto), il primo nemico da “battere” per portare a casa la vittoria, per entrambi i candidati, è quello del voto disgiunto.

Sia nel caso di Taddeo che in quello di La Mura, infatti, molti elettori hanno scelto una delle loro liste per esprimere i candidati consiglieri, per poi votare un altro candidato sindaco. Nel caso specifico, sono 179 i formiani che hanno votato le liste di Taddeo, ma non Taddeo stesso; per quanto riguarda La Mura, addirittura la casistica del voto disgiunto lievita fino a 357 elettori che hanno scelto la via del voto disgiunto.

Una via che ha favorito innanzitutto il candidato dei dem, Luca Magliozzi, vera rivelazione di questa tornata elettorale, che, nonostante lo strappo interno ai dem (l’ala più vicina all’ex sindaco Bartolomeo è sceso con lui al fianco di La Mura) e nonostante la battaglia per portare “a casa” il simbolo, è riuscito ad accaparrarsi 479 voti, da elettori che, poi, dovendo scegliere i candidati hanno fatto riferimento alle liste di Taddeo e La Mura.

Il voto disgiunto ha favorito anche gli altri due candidati a sindaco: Gianfranco Conte ha guadagnato, in questa maniera, 414 in suo favore. Poco male anche per Paola Villa, che ne ha guadagnati 395.

La variabile x e le altre incognite

Ma se l’affluenza alle urne e il voto disgiunto sono state le variabili che hanno portato al ballottaggio di Formia, c’è da dire che non sono le uniche incognite in gioco per riscrivere la geografia politica di Formia.

In minima parte, c’è la questione delle schede nulle, in totale 435 al primo turno. Di certo più rilevante è la questione del peso specifico delle liste: numericamente parlando La Mura ha pagato l’assenza effettiva della lista di Costa, “Ripartiamo con voi”. Pur continuando a garantire il sostegno all’infettivologo, infatti, il suo apporto è stato minimo e non determinante come lo fu nel 2018 per una vittoriosa Paola Villa.

Sempre per quanto riguarda il candidato La Mura, meno incisiva del previsto si è rivelata la lista “Guardare oltre” in cui era confluita l’ala dem dell’ex sindaco Bartolomeo: ha preso la metà dei voti raggiunti dal Pd di Magliozzi (4,49% contro il 9,45% del Pd).

Al contrario, a fare la fortuna di Gianluca Taddeo è stata l’idea di creare una lista con il proprio nome, a metà strada tra la via civica e quella politica. Una mossa che si è rivelata vincente e che con il 13,63% dei consensi raccolti ha battuto le “sorelle” interne: Forza Italia (che ha preso il 10.08% dei consensi) e Fratelli d’Italia (che ha preso il 7.77% dei consensi).

In ultimo, ma non in ordine di importanza, resta la capacità di saper trainare a sé gli elettori dei candidati esclusi dal ballottaggio.

In quest’ottica, Paola Villa ha già fatto un passo indietro chiarendo che lei non farà nessun accordo, anzi affermando con parole dure: “Formia ha scelto. A prescindere da chi vincerà al ballottaggio, da oggi abbiamo già sicuramente un vincitore: Acqualatina.

A noi – ha concluso – non ci darà questo vincitore l’onore delle armi, noi non si darà a questo vincitore alcun onore.”

A non voler orientare i propri elettori sembrerebbe, per ora, propenso anche il candidato dei dem, Luca Magliozzi.

Cosa farà, invece, Gianfranco Conte potrebbe essere determinante: dopo lo strappo con il suo vecchio partito, Forza Italia, proprio sulla possibilità che fosse lui il candidato sindaco della coalizione con FdI, sceglierà di sostenere l’avversario di Taddeo o lascerà libero l’elettorato?

I consiglieri più votati

Ma se, partendo da queste consapevolezze, Gianluca Taddeo e Amato La Mura, stanno preparando una seconda campagna elettorale, più breve ma intensa, e, probabilmente ricca di colpi di scena, c’è anche chi non deve preoccuparsi della verità delle urne che verrà fuori al ballottaggio, perché, a prescindere da dove penderà l’ago della bilancia e della fortuna, siederà comunque in Consiglio comunale.

Tra tutti, spicca il nome di Tania Forte, che con i suoi 725 voti (attualmente manca ancora una sezione da controllare) dovrebbe essere lei la consigliera anziana che convocherà e insedierà il nuovo consiglio comunale.

Dietro di lei, Pietro De Meo, che con i suoi attuali 565 (ricordiamo che manca ancora una sezione da controllare) è il primo tra gli aspiranti consiglieri di “Forza Italia”. Al terzo posto, con i suoi attuali 549 voti, troviamo l’unico candidato, nella coalizione di La Mura, ovvero Antonio Di Rocco.

Al quarto posto, primo tra gli aspiranti di “Fratelli d’Italia”, con i suoi attuali 542 voti, troviamo, invece, l’avvocato penalista Pasquale Cardillo Cupo. Al quinto posto, infine, c’è Luca De Meo che, con i suoi attuali 487 voti, è il secondo, dopo la Forte, della lista civica “Taddeo per Formia”.

A questi nomi, ovviamente, vanno aggiunti quelli dei tre candidati sindaci sconfitti al primo turno, che, salvo imprevisti, siederanno all’opposizione.

Ma quella del ballottaggio e, i candidati lo sanno, è un’altra partita. Ancora aperta e tutta da giocare.

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