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Terracina, massacra di botte la mamma che non vuole dargli i soldi: 28enne allontanato di casa

7 ottobre 2021 | 18:31
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Terracina, massacra di botte la mamma che non vuole dargli i soldi: 28enne allontanato di casa

L’uomo deve mantenere una distanza di almeno 200 metri dalla vittima con divieto di comunicazione con la stessa attraverso qualsiasi mezzo

Terracina – La Polizia di Stato di Terracina, nella mattinata odierna, ha dato esecuzione alla Misura cautelare che prevede l’allontanamento dalla casa familiare di un 28enne di origini romene resosi responsabile dei reati di tentata estorsione e lesioni personali aggravate nei confronti della propria madre convivente.

I fatti, verificatisi all’interno delle mura domestiche, risalgono allo scorso mese di settembre quando l’uomo, al rifiuto della madre di assecondare l’ennesima richiesta di denaro, dava inizio ad una escalation di violenza a seguito della quale la donna veniva trasportata al pronto soccorso dell’Ospedale di Terracina e poi trasferita in altro nosocomio per le gravi lesioni riscontrate. La vittima presentava infatti ferite e fratture al volto ed in altre parti del corpo con una prognosi iniziale di 30 giorni.

Le gravi vessazioni cui la donna era sottoposta erano anche testimoniate dal fatto che l’abitazione in uso ai due congiunti era dotata di una sola camera da letto matrimoniale occupata esclusivamente dal figlio della donna, alla quale, invece, era riservato un materasso sul pavimento della cucina.

Per quanto emerso anche nel corso delle successive indagini, il GIP del Tribunale di Latina, rilevava la pericolosità sociale del soggetto, accentuata da atteggiamenti di particolare violenza e sopraffazione, disponeva la Misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento alla madre mantenendo una distanza di almeno 200 metri dalla vittima con divieto di comunicazione con la stessa attraverso qualsiasi mezzo.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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