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Terracina, dopo vari solleciti l’Anpi torna a chiedere: “Lo intitoliamo un parco ai partigiani?”

8 ottobre 2021 | 11:05
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Terracina, dopo vari solleciti l’Anpi torna a chiedere: “Lo intitoliamo un parco ai partigiani?”

L’associazione: “aspettiamo da mesi la risposta riguardo l’omaggio da dare ai nostri 28 concittadini che hanno combattuto per darci un paese libero”

Terracina – “I partigiani sono gli esempi positivi ai quali ci ispiriamo”.  Sottolinea in una nota l’Anpi sezione “25 aprile” di Terracina.

“Come associazione – si legge ancora nel documento – ci preoccupiamo di proporre modelli e pratiche che possano contribuire a far diventare questa comunità più unita e solidale. Lo facciamo su base volontaria come pratica di cittadinanza attiva. Ci rifacciamo a quanto le istituzioni del nostro paese mettono in pratica tutti i giorni.

Sembra che invece qui da noi il mondo si sia rovesciato completamente, o almeno in parte. Mentre da due anni ad agosto fioccano proposte di intitolazione aberranti di spazi pubblici a personaggi impresentabili, noi attendiamo da mesi la risposta da parte dell’istituzione cittadina riguardo l’omaggio da dare ai nostri 28 concittadini e concittadine che hanno combattuto per darci un paese libero.

Queste donne e questi uomini  – evidenzia  la nota – rappresentano dei modelli positivi, tra i migliori da scegliere per abbellire e dare significato ai nostri spazi pubblici. Abbiamo chiesto ad aprile a tutta la classe dirigente della nostra città di sostenerci nel rendere il giusto omaggio a queste persone, dedicando loro un parco cittadino, la Pineta della nostra città. Lo abbiamo rifatto a fine luglio. Beh, per ben due volte non c’è stata risposta, neanche negativa, da Giunta e Consiglio comunali. Probabilmente, nessuno o nessuna che ci rappresenta nel governo cittadino ritiene sia giusto dare valore a questi terracinesi.

I partigiani e le partigiane vengono omaggiati in ogni parte del nostro paese dalle più alte cariche dello Stato, che ci ricordano in più occasioni che è dal sacrificio della lotta partigiana che viene fuori l’Italia che viviamo. La memoria sotterrata fa male a tutta la città.

I modelli positivi che proponiamo servono per dare riferimenti ai nostri ragazzi e alle nostre ragazze, per indirizzarli verso valori alti e stili di vita condivisi, solidali, che stimolino una cittadinanza attiva che si basi sull’impegno individuale per il bene di tutta la comunità. Che siano questi illustri personaggi gli esempi e non nomi impresentabili o presi chissà dove, frutto di strategie o di convenienze di pochi. In un momento difficile per il nostro paese, continuiamo ad impegnarci al massimo per diventare una comunità migliore”.

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