Seguici su

Cerca nel sito

Il Papa apre il Sinodo, Francesco ai vescovi: “Non è una convention, ascoltiamo lo Spirito” foto

Nella basilica di San Pietro messa solenne per l'apertura del Sinodo dei Vescovi. Papa Francesco: "Non insonorizziamo il cuore, non blindiamoci dentro le nostre certezze. Le certezze tante volte ci chiudono. Ascoltiamoci"

Città del Vaticano – Ascoltare, discernere, incontrare. Sono queste le linee guida che dà il Papa ai vescovi riuniti a Roma per il Sinodo dal tema “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”. Come da tradizione, il Pontefice apre l’Assemblea dei vescovi con una messa solenne nella basilica di San Pietro. Nella sua omelia Bergoglio sottolinea l’importanza dell’ascolto e della meditazione della Parola di Dio affinché il Sinodo “non sia una ‘convention’ ecclesiale, un convegno di studi o un congresso politico, o un parlamento, ma un evento di grazia, un processo di guarigione condotto dallo Spirito”.

Dio, fa notare Francesco, “non alberga in luoghi asettici, in luoghi tranquilli, distanti dalla realtà, ma cammina con noi e ci raggiunge là dove siamo, sulle strade a volte dissestate della vita. E oggi, aprendo questo percorso sinodale, iniziamo con il chiederci tutti – Papa, vescovi, sacerdoti, religiose e religiosi, sorelle e fratelli laici –: noi, comunità cristiana, incarniamo lo stile di Dio, che cammina nella storia e condivide le vicende dell’umanità? Siamo disposti all’avventura del cammino o, timorosi delle incognite, preferiamo rifugiarci nelle scuse del ‘non serve’ o del ‘si è sempre fatto così’?”.

Per il Pontefice, infatti, “fare Sinodo significa camminare sulla stessa strada, camminare insieme”. Invita a guardare a Gesù, che nel brano odierno del Vangelo “dapprima incontra l’uomo ricco, poi ascolta le sue domande e infine lo aiuta a discernere che cosa fare per avere la vita eterna”.

Come Gesù, che “non andava di fretta, non guardava l’orologio per finire presto l’incontro”, ma al contrario “era sempre al servizio della persona che incontrava, per ascoltarla”, devono essere anche preti e vescovi, in questo Sinodo “chiamati a diventare esperti nell’arte dell’incontro. Non nell’organizzare eventi o nel fare una riflessione teorica sui problemi, ma anzitutto nel prenderci un tempo per incontrare il Signore e favorire l’incontro tra di noi”.

Ma ogni incontro, ammonisce il Papa, “richiede apertura, coraggio, disponibilità a lasciarsi interpellare dal volto e dalla storia dell’altro”. Invita dunque a rifiutare “lo spirito clericale e di corte: sono più monsieur l’abbé che padre” per incontrare e mettersi in ascolto delle persone perché spesso “è proprio così che Dio ci indica le strade da seguire, facendoci uscire dalle nostre abitudini stanche”.

Ma “un vero incontro nasce solo dall’ascolto”. “Chiediamoci, con sincerità – dice il Pontefice ai vescovi -, in questo itinerario sinodale: come stiamo con l’ascolto? Come va ‘l’udito’ del nostro cuore? Permettiamo alle persone di esprimersi, di camminare nella fede anche se hanno percorsi di vita difficili, di contribuire alla vita della comunità senza essere ostacolate, rifiutate o giudicate?”.

Fare Sinodo, aggiunge Francesco, vuol dire anche “porsi sulla stessa via del Verbo fatto uomo: è seguire le sue tracce, ascoltando la sua Parola insieme alle parole degli altri. È scoprire con stupore che lo Spirito Santo soffia in modo sempre sorprendente, per suggerire percorsi e linguaggi nuovi”. Un esercizio “lento e forse faticoso” ma importante per “vescovi, preti, religiosi e laici, tutti i battezzati”. Da questo Sinodo non devono uscire “risposte artificiali e superficiali, risposte prêt-à-porter”. “Non insonorizziamo il cuore, non blindiamoci dentro le nostre certezze. Le certezze tante volte ci chiudono. Ascoltiamoci”, rimarca ancora.

Il Sinodo è anche “un cammino di discernimento spirituale ed ecclesiale, che si fa nell’adorazione, nella preghiera, a contatto con la Parola di Dio”. Essa, prosegue sottolinea Francesco, “orienta il Sinodo perché non sia una ‘convention’ ecclesiale, un convegno di studi o un congresso politico, perché non sia un parlamento, ma un evento di grazia, un processo di guarigione condotto dallo Spirito. In questi giorni Gesù ci chiama a svuotarci, a liberarci di ciò che è mondano, e anche delle nostre chiusure e dei nostri modelli pastorali ripetitivi; a interrogarci su cosa ci vuole dire Dio in questo tempo e verso quale direzione vuole condurci”.

“Cari fratelli e sorelle, buon cammino insieme! Che possiamo essere pellegrini innamorati del Vangelo, aperti alle sorprese dello Spirito Santo. Non perdiamo le occasioni di grazia dell’incontro, dell’ascolto reciproco, del discernimento. Con la gioia di sapere che, mentre cerchiamo il Signore, è Lui per primo a venirci incontro con il suo amore”, conclude il Pontefice.

(Il Faro online) Foto © Vatican Media – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Papa & Vaticano
Clicca qui per iscriverti al canale Telegram, solo notizie sul Papa e Vaticano