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Carcere di Civitavecchia, Cisl Fns denuncia: “Carenza di personale e sovraffollamento”

11 ottobre 2021 | 09:42
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Carcere di Civitavecchia, Cisl Fns denuncia: “Carenza di personale e sovraffollamento”

Sabato scorso il sopralluogo che ha fatto rilevare una carenza di personale pari a circa 60 unità e un eccedenza di 113 detenuti

Civitavecchia – Si è svolta sabato una visita sui luoghi di lavoro e presso l’istituto NC Casa Circondariale di Civitavecchia.

La delegazione era composta dal Segretario Generale Cisl Fns Massimo Costantino, dal segretario generale aggiunto della Fns Cisl Roma Capitale e Rieti Ugo Di Francesco e dal vice responsabile aziendale IIPP Civitavecchia Gioiella Benedetto .

“Attraverso la visita abbiamo verificato che l’istituto NC CC Civitavecchia ha una carenza di personale molto elevata, quasi 60 unità, con un sovraffollamento di 113 detenuti e che vi sono servizi che vanno a gravare sul personale a discapito dei diritti.

Vi sono molti posti di servizio ma non vi è il numero necessario del personale per occuparli. Questa situazione produce accorpamenti di posti e sovraccarico per l’esiguo personale presente”.

Per la Fns Cisl Lazio “occorre più attenzione per il carcere del NC CC Civitavecchia, perché alcune unità di personale inviate mediante la mobilità nazionale non metterà mai piede in tale sede perché provenienti da altre realtà, quali Gruppo operativo mobile (gom).

Durante tale visita abbiamo appreso che una sezione comune verrà convertita per detenuti AS, così come richiesto dal dipartimento amministrazione penitenziaria ufficio detenuti , detenuti provenienti dall’istituto di Frosinone, pare dopo che un detenuto AS sparo’ dei colpi con una pistola arrivata con un drone – che per fortuna non colpi’ nessuno – comunque al momento non sono noti i tempi di tale conversione”.

La Fns Cisl Lazio evidenzia che “seppur con grave criticità e carenze, la polizia penitenziaria opera con spirito di abnegazionee professionalità al proprio compito a cui va un plauso.

Ricordiamo, altresì, che vi è una protesta delle rappresentanze sindacali a livello nazionale poiché attualmente la politica penitenziaria sta compromettendo seriamente l’ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari a discapito soprattutto dell’incolumità fisica e psicologica del personale della Polizia Penitenziaria.

Le condizioni di estremo disagio risentite dai colleghi e la grave compromissione della sicurezza degli istituti penitenziari, ancor più aggravate da una intollerabile compressione delle relazioni sindacali, hanno portato ad indire lo stato di agitazione del personale e l’interruzione di tutte le trattative ad ogni livello- nazionale, di provveditorato e in ogni istituto penitenziario”.

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