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Formia, assolti tre medici e due paramedici accusati di negligenza

13 ottobre 2021 | 19:34
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Formia, assolti tre medici e due paramedici accusati di negligenza

Nel 2016, secondo l’accusa, la negligenza del personale medico e paramedico aveva causato la caduta del paziente, che avrebbe riportato delle lesioni

Formia – Era giugno del 2016 quando, un 64enne accusò tre medici e due paramedici, in servizio in una clinica privata a Formia, di “negligenza e imprudenza” durante un esame diagnostico, più specificatamente l’uretrocistografia.

Ma, nonostante le gravi accuse, ieri, sia i tre medici che i due paramedici sono stati assolti dal giudice del Tribunale di Cassino, la dottoressa Martina Di Fonzo, perché il fatto non sussiste.

La presunta negligenza

Ma quali fatti, esattamente, non sussisterebbero? Cosa sarebbe successo, precisamente, quel giorno? All’epoca, il paziente dichiarò di essere caduto durante il suddetto esame – avvenuto l’8 giugno – a causa della negligenza del personale medico e paramedico.

E ancora: il paziente dichiarò di aver “riportato un ematoma al volto, in prossimità dell’occhio sinistro”, il seguito al quale venne ricoverato, in prima battuta, per 5 giorni presso la stessa struttura – ovvero fino al 13 giugno del 2016 -. Una volta dimesso, nello stesso giorno, si sottopose a un’ulteriore visita presso il “Dono svizzero” di Formia, durante la quale gli venne diagnosticata la “frattura ossa proprie del naso”, con prognosi di 25 giorni. Diagnosi che, però, venne rettificata soltanto 24 ore dopo, quando il paziente si sottopose a una nuova visita, all’ospedale di Gaeta, presso il reparto otorino laringoiatra… a conclusione della visita si evidenziò che non c’erano fratture relative alle ossa proprie del naso.

L’assoluzione

Ed è proprio quest’ultima diagnosi ad essere diventata la “prova regina” che ha permesso agli avvocati della difesa, Pasquale Di Gabriele e Silvestro Conte, di vedersi accolta la richiesta di assoluzione.

Il giudice Di Fonzo – spiega l’avvocato Di Gabriele – ha ritenuta fondata la nostra tesi: ovvero, i medici e i paramedici hanno operato correttamente quel giorno, e che, di fatto, le lesioni denunciate non sono mai esistite.”

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