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Cala il sipario su Alitalia, gli assistenti di volo a Fiumicino: “Mai immaginato un giorno così”

Il futuro è tutta un’incognita: “Abbiamo presentato la domanda di assunzione in Ita ma siamo rimasti a terra. Alitalia è già fallita varie volte ma mai avremmo pensato a una fine del genere”.

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Fiumicino – “È stato il nostro ultimo volo. Non avremmo mai neanche immaginato una giornata come questa”. Barbara e Paolo (preferiscono dare soltanto il loro nome) sono atterrati da Milano e, una volta sbarcati, hanno subito raggiunto i loro colleghi radunati in presidio davanti al terminal tre dell’aeroporto di Fiumicino. Questa sera, dopo 75 anni, decollerà l’ultimo volo della più grande compagnia aerea italiana. Quando poco dopo le 23 di oggi atterrerà a Roma Fiumicino il volo partito da Cagliari alle 22.05, la vecchia Alitalia lascerà il campo alla nuova Ita.

Barbara è stata in Alitalia 25 anni, Paolo 30 e oggi, raccontano, “tutto finisce e da domani siamo in cassa integrazione e con noi rimangono a casa 8 mila persone”. Il futuro è tutta un’incognita: “Abbiamo presentato la domanda di assunzione in Ita ma siamo rimasti a terra. Alitalia è già fallita varie volte ma mai avremmo pensato a una fine del genere”. Una fine, dicono, “che i lavoratori di questa compagnia non meritano. Forse la gente associa Alitalia agli sperperi di anni passati. ma ormai da parecchio tempo le cose sono cambiate. a cominciare dalle nostre buste paga. Quando nel 2008 arrivarono i capitani coraggiosi le retribuzioni vennero tagliate del 15%, ora con Ita parliamo di tagli del 50%”.

C’è Francesca, anche lei assistente di volo, mamma di due bambini, appena arrivata dalla Sardegna proprio per salutare i colleghi nel giorno dell’addio ad Alitalia. “Come sto? Non lo so, forse come chi deve pensare a reinventarsi una vita in attesa di un ripescaggio in futuro. Sono in Alitalia da 21 anni, da un anno e mezzo ho volato pochissimo, uno-due giorni al mese. Ho presentato la candidatura a Ita ma non sono stata chiamata. Non sono chiari i criteri di assunzione, non c’è stata nessuna trasparenza – dice – da quello che sappiamo è che nella nuova compagnia ci sono poche mamme e poche persone che usufruiscono della legge 104. Questo vorrà dire qualcosa?”.

E poi, prosegue, “da sarda vivo oggi anche un altro addio, quello di Alitalia alla Sardegna dal momento che Ita non opererà più la continuità territoriale. Una tristezza ancora più grande”.

Sul successo della nuova Ita non ci scommette certo un’altra dipendente della compagnia, iscritta al Cub, in cassa integrazione dal 2007: “Ita, Industria tracollo aereo” recita la scritta stampata sulla sua maglietta nera. “Ita parte con 52 aerei, come potrà sostenere la concorrenza delle altre compagnie? Così non potrà andare da nessuna parte, non è una compagnia degna di questo nome. I problemi vengono da lontano. dopo la privatizzazione non c’è stata nessuna volontà di far decollare veramente questa compagnia, scelte sbagliate ci hanno portato a questa situazione e il risultato sono 8 mila persone a terra”. (fonte Adnkronos)

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