Il Fatto |
Esteri
/

“I successi di Mario Draghi”: la stampa tedesca guarda all’Italia in crescita

18 ottobre 2021 | 14:23
Share0
“I successi di Mario Draghi”: la stampa tedesca guarda all’Italia in crescita

Per l’Handelsblatt, il resto d’Europa guarda con un po’ di incredulità l’Italia, che è in fuga rispetto agli altri grandi Paesi in termini di crescita economica

Berlino – Sorretto da una maggioranza che raccoglie l’85% dei voti in Parlamento, autore di una linea di rigore sul fronte dei vaccini e dell’obbligo del Green pass, Mario Draghi “può vantare mesi di successi”. Lo sottolinea il quotidiano tedesco “Handelsblatt” in un servizio che riassume l’impegno del premier italiano definito nel titolo ‘”incrollabile” per l’azione di governo intrapresa dopo essere subentrato 8 mesi fa a Giuseppe Conte.

Sul fronte economico, nota l’articolo, “le aziende del Paese sono più ottimiste di quanto non lo siano state da molto tempo, la produzione industriale è in ripresa e il numero dei disoccupati è in calo. A livello internazionale, l’Italia ha riacquistato reputazione e credibilità grazie all’ex capo della Bce al vertice.

“Il vertice speciale del G20 della scorsa settimana – si legge ancora nell’articolo – ha dimostrato che Draghi può anche fare politica globale: su sua richiesta, i capi di Stato e di governo si sono incontrati per coordinare gli aiuti umanitari per l’Afghanistan. In Italia si parla già del nuovo forte duo al vertice dell’Ue: ‘Dracron'”.

“L’economia italiana – prosegue Handelsblatt – dovrebbe crescere di oltre il 6%. Attualmente il resto d’Europa guarda con un po’ di incredulità l’Italia, che è in fuga rispetto agli altri grandi Paesi in termini di crescita economica, con al contempo un’inflazione stabile”. Tuttavia “i cantieri per Draghi sono ancora tanti: con il 49 per cento, l’occupazione femminile è più bassa che in qualsiasi altro Paese industrializzato, le famiglie non ricevono abbastanza sostegno e bisogna riformare urgentemente il sistema pensionistico e fiscale”.

“E Draghi deve garantire che i 191 miliardi di euro del Fondo Ue per la ricostruzione siano investiti in progetti futuri ragionevoli e non periscano nella burocrazia o finiscano nelle mani della mafia. Anche la stabilità politica è decisiva per questo. Riuscirà Draghi a tenere unito il governo fino alla fine della legislatura nel 2023 – o anche oltre? Un nuovo presidente sarà eletto nella primavera del 2022 (…) Anche se al momento il successo del Paese è nelle sue mani: Draghi non ha ancora commentato il suo futuro personale”, conclude “Handelsblatt”. (fonte Adnkronos)