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Covid-19, nuova mutazione della variante Delta in Inghilterra: cosa sappiamo finora

20 ottobre 2021 | 12:40
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Covid-19, nuova mutazione della variante Delta in Inghilterra: cosa sappiamo finora

Secondo i media britannici questa ‘subvariante’ sembra contenere mutazioni che potrebbero dare vantaggi alla sopravvivenza del virus

Londra – In Inghilterra c’è una nuova ‘sorvegliata speciale’: viene indicata con la sigla AY.4.2 ed è una nuova discendente della variante Delta del Covid, che sta causando un numero crescente di infezioni in Gran Bretagna. Delta resta la variante dominante in Uk, ma gli ultimi dati ufficiali suggeriscono che circa il 6% dei casi Covid sequenziati sono ora di un nuovo tipo. Alcuni la chiamano Delta Plus (epiteto che era stato attribuito anche ad AY.1, uno dei 3 sottolignaggi di Delta già esistenti e catalogati). Secondo quanto riportano i media britannici, questa ‘subvariante’ sembra contenere mutazioni che potrebbero dare vantaggi alla sopravvivenza del virus.

In questo momento, riporta la ‘Bbc’ online, sono in corso test per capire quanto possa effettivamente rappresentare una minaccia il nuovo mutante intercettato. Sembra che gli esperti al momento ritengano improbabile che decolli alla grande o sfugga ai vaccini attuali. La nuova mutazione di Delta non è ancora considerata una variante di preoccupazione, o una variante sotto indagine. Sono migliaia i mutanti di Covid in circolazione nel mondo. Gli esperti hanno identificato AY.4.2 nel luglio 2021. La Delta originale era stata classificata da pochi mesi, nel maggio 2021, come variante preoccupante in Gb, quando aveva superato la Alfa. Poi è arrivata AY.4.2: questo sottolignaggio di Delta è andato aumentando lentamente da allora. Include alcune nuove mutazioni che colpiscono la proteina Spike, che il virus usa per penetrare nelle cellule. Finora, viene precisato, non c’è indicazione che sia notevolmente più trasmissibile ma è qualcosa che si sta studiando.

“E’ potenzialmente un ceppo leggermente più infettivo – ha evidenziato Francois Balloux, direttore del Genetics Institute dell’University College London, citato dalla Bbc – Non è niente in confronto a quello che abbiamo visto con Alfa e Delta, che avevano qualcosa come il 50-60% in più di trasmissibilità. Ma è attualmente in fase di indagine. Ed è probabile che sia fino al 10% più trasmissibile. Direi di aspettare e vedere. Niente panico”. Alcuni casi di AY.4.2 sono stati identificati anche negli Stati Uniti. Ce ne sono stati alcuni in Danimarca, ma da allora le nuove infezioni sono diminuite. (fonte Adnkronos)