Il Vaticano mette ordine alla traduzione dei libri liturgici

22 ottobre 2021 | 16:10
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Il Vaticano mette ordine alla traduzione dei libri liturgici

La Congregazione per il Culto Divino, attuando le disposizioni del Papa, mette ordine alla traduzione dei testi liturgici: le novità

Città del Vaticano – La Congregazione per il Culto Divino, attuando le disposizioni del Papa con il Motu Proprio Magnum Principium del 3 settembre 2017, mette ordine alla traduzione dei testi liturgici. “Con il decreto Postquam Summus Pontifex – spiega il prefetto del dicastero mons. Arthur Roche sull’Osservatore Romano – la Congregazione dà attuazione a queste disposizioni, al fine di chiarire e determinare la normativa in materia di edizione, recognitio e confirmatio dei libri liturgici, operazioni che implicano sia le Conferenze Episcopali sia la Sede Apostolica, istanze in dialogo tra loro, secondo le proprie competenze. L’obiettivo di tale dialogo è la comunione ecclesiale che trova espressione nella lex orandi”.

“Il pronunciamento, – spiega il prefetto del Culto Divino – si compone di due parti, introdotte da un Proemio. La prima parte vuole richiamare, interpretare ed emendare norme e procedure circa l’edizione dei libri liturgici nelle varie lingue, implicante sia la traduzione dei testi tipici latini sia il loro adattamento, che è di duplice segno, ossia contemplato negli stessi libri oppure ’più profondò, poiché va al di là delle edizioni tipiche latine”.

Nel decreto, spiega Roche, “sono considerate, anzitutto, le responsabilità e le competenze delle Conferenze episcopali, alle quali spetta di valutare ed approvare gli adattamenti liturgici per il territorio di loro pertinenza, come di preparare ed approvare le versioni dei testi liturgici. Si richiamano così le diverse questioni concernenti la lingua da adottare nella liturgia, il complesso processo di traduzione dei testi, la redazione del libro liturgico e la sua approvazione, la richiesta della confirmatio e della recognitio alla Sede Apostolica ed, infine, la pubblicazione del libro. Vengono quindi descritte le responsabilità e le competenze della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti in materia di edizione dei libri liturgici nelle lingue vernacole. Ad essa spetta di rivedere gli adattamenti approvati dalle Conferenze Episcopali e di confermare le versioni dei testi, debitamente approvate dalle medesime Conferenze”.

Si ricorda che la ‘confirmatio’ della versione delle formule sacramentali è concessa dopo l’approvazione del Papa. “La seconda parte del decreto è di carattere dispositivo. Si indicano le ‘variationes’ – spiega ancora il prefetto – da introdurre nelle edizioni dei libri liturgici”.

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